La guerra s’avvicina a Occidente
Chernivtsi, la città considerata da molti ucraini come un rifugio dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala del Paese, oggi non è più sicura – IL VIDEO

La guerra s’avvicina a Occidente
Chernivtsi, la città considerata da molti ucraini come un rifugio dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala del Paese, oggi non è più sicura – IL VIDEO
La guerra s’avvicina a Occidente
Chernivtsi, la città considerata da molti ucraini come un rifugio dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala del Paese, oggi non è più sicura – IL VIDEO
Chernivtsi – La città considerata da molti ucraini come un rifugio dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala del Paese oggi non è più sicura. Vettori russi d’ogni genere hanno sempre sorvolato di giorno e di notte i cieli di Chernivtsi, che con la sua efficacissima contraerea ha finora impedito alla stragrande maggioranza di essi di raggiungere le regioni centro-occidentali del Paese dopo esser partiti dal Mar Nero. Anziché puntare a quelle zone, tuttavia, buona parte di quelle minacce balistiche russe è ormai da tempo diretta proprio contro l’oblast’ da cui scriviamo oggi.
Nel mirino dell’aviazione russa ci sono l’aeroporto di Chernivtsi – già sfiorato in un paio d’occasioni da droni nemici di tipo Geran’ lanciati nelle scorse ore verosimilmente dalla Crimea – e lo snodo ferroviario che congiunge al resto dell’Ucraina la logistica proveniente da Occidente tramite la rete carpatica e i centri di reclutamento e training militare, per le ragioni che abbiamo esposto appena qualche giorno proprio fa su queste pagine. Nonostante la proteggano le sue conformazioni orografica (è circondata da alture su cui è facile disporre mezzi e sistemi di difesa aerea) e geografica (è al confine con la Romania e quindi coi territori difesi dalla Nato), Chernivtsi è stata colpita duramente in pieno centro da droni russi piombati contro una zona residenziale densamente popolata. Com’è possibile vedere nell’ultimo video reportage che abbiamo registrato per il canale YouTube e il sito web di questo giornale, le conseguenze di quell’attacco sono terrificanti: un palazzo sventrato, due morti e diversi feriti. Dopo aver documentato in un’altra clip (visibile su quegli stessi canali) lo scempio fatto dai russi al mercato Barabashovo di Kharkiv, che era il centro commerciale all’aperto più grande d’Europa, la paura da queste parti è che i russi possano fare altrettanto colpendo un altro obiettivo civile identico come il Kalynivskyj Renok.
L’allarme aereo accompagna il ciclo circadiano ormai in tutte le regioni dell’Ucraina. In quella di Zaporizhzhia, per esempio, al momento in cui scriviamo sta durando da oltre 16 ore a causa d’un massiccio attacco russo e sappiamo che si protrarrà ben oltre, perché altri 24 droni sono già diretti verso il centro regionale di quell’oblast’. Le infrastrutture civili come quelle energetiche restano senza dubbio quelle più tartassate e basta relativamente poco a far danno. Basti sapere che quando va a segno, ogni singolo drone di tipo Shahed / Geran’ (sugli oltre 700 talvolta sparati dai russi) manda in frantumi le finestre d’almeno una trentina d’appartamenti oltre a distruggerne almeno due o tre all’impatto. Esattamente come accaduto nelle scorse ore a Chernivtsi.
Provenienti da tre diverse direzioni, 28 di quegli Uav hanno attaccato ieri notte lo stabilimento del gruppo polacco Barlinek nella vicina Vinnytsia causando una decina di vittime. Sottolineando che quella fabbrica – leader mondiale nella produzione di parquet – è stata colpita intenzionalmente dai russi, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha concluso un lungo post su “X” invitando l’Occidente a prendere coscienza dell’allargamento del conflitto ben oltre la linea di fronte, scrivendo che «la criminale guerra di Putin si sta avvicinando ai nostri confini».
Altri 5 vettori russi hanno raggiunto ieri mattina Nikopol’, uccidendo una donna e ferendone due oltre a tre uomini. Altri ancora hanno colpito nuovamente Izmail, lambendo ancora per appena 800 metri il confine ucraino con la Romania e la Nato. I soccorritori ucraini hanno salvato per miracolo anche 15 civili (fra cui un bambino) rimasti vittima dell’attacco notturno lanciato ieri dalla Federazione Russa contro le infrastrutture energetiche di Kryvyj Rih e un uomo di 69 anni a Ochakiv, mentre l’incendio sviluppatosi in quella piccola frazione dell’oblast’ di Mykolaiv inceneriva un’area vasta oltre un ettaro. L’onda d’urto d’una bomba russa sganciata dall’aviazione russa sulla caserma dei pompieri di Druzhkivka ha danneggiato più di 20 abitazioni limitrofe mentre in quelle zone del Donbas ucraino in cui ci trovavamo fino a qualche ora fa, come Dobropillia, continuano a piovere oltre 100 droni esplosivi al giorno.
Come ha sottolineato il presidente Zelenskyj, «dal momento che il dittatore russo capisce solo il linguaggio della forza, il riarmo dell’Ucraina lo costringerà a negoziare». Attacchi come quelli descritti, da noi vissuti anche in zone occidentali dell’Ucraina che sino a poco tempo fa erano considerate ben difese e relativamente sicure, dimostrano che la pace intesa come fine della guerra è ben distante dall’orizzonte.
Di Alla Perdei e Giorgio Provinciali
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Macron-Meloni, asse sulla difesa Ue

Siria: 350 morti a Sweida. Raid di Israele in Latakia. Netanyahu: “Profondamente rammaricati” per attacco alla chiesa di Gaza

Aura farming, la “danza” di un ragazzo di 11 anni che sta facendo il giro del mondo – IL VIDEO
