La Repubblica Islamica è destinata a diventare «polvere della Storia»
La Repubblica Islamica è destinata a diventare «polvere della Storia»
La Repubblica Islamica è destinata a diventare «polvere della Storia»
Washington – La Repubblica islamica è un «sistema totalitario», ha denunciato coraggiosamente l’attivista politico Saeed Shariati in una diretta alla televisione iraniana. «Con l’unica eccezione delle persone con un cuore di pietra, tutti siamo rimasti avviliti dal disastro della morte di Mahsa Amini [la ragazza uccisa dalla “polizia morale” per non aver indossato il hijab in maniera “appropriata”, ndt.]». Shariati ha poi espresso chiaramente il proprio sostegno ai manifestanti iraniani che da più di due settimane continuano senza sosta a protestare contro il regime: «Chiedo agli ufficiali governativi, ai politici, alle forze di sicurezza, ai militari, alla polizia… se avete un cuore, gli occhi aperti, una mente cosciente, di cambiare il vostro comportamento e le vostre azioni».
Secondo Shariati, gli «Stati totalitari e i poteri assoluti» pensano di poter imporre con la forza uno stile di vita uniforme a tutta la società. «In Corea del Nord questo piano è attuato nel nome del Partito comunista e del “popolo”, mentre qui in Iran è fatto nel nome della Velayat-e Faqih [ovvero il sistema di governo che affida il dominio dello Stato al clero, ndt.], nel nome dell’autorità, nel nome di un dominio islamico, di una civiltà islamica, di una società islamica». Per l’attivista iraniano, però, la cosa importante è capire quali limiti «il governante» dia alla propria autorità. «Alcune persone al comando dicono: “Il nostro potere si estende nelle vostre camere da letto”. Vogliono così decidere anche quanti figli dovrai avere. Questo non può essere un buon esempio di come debba essere gestito il governo di una società. Questo è un regime totalitario che pretende di avere il diritto di interferire in ogni aspetto della tua vita» ha sostenuto Shariati, chiedendo retoricamente al conduttore della trasmissione: «Da dove il regime si prende questo diritto?».
A suo parere alcuni politici sostengono di essere legittimati per il fatto di essere stati votati. «Loro dicono: “Siamo saliti al potere e non lo lasceremo più (…). Quarantatré anni fa [ovvero nel 1979, data della Rivoluzione islamica, ndt.] avete accettato questa condizione. È stata votata, scritta nella Costituzione e tutto ciò non può essere cambiato» ha commentato Shariati, sostenendo che la situazione politica in cui si ritrova l’Iran non può essere chiamata “democrazia”. «In democrazia puoi mandare via chiunque detenga per un periodo il potere. Il Ministero della Guida islamica ha condotto un sondaggio che mostra chiaramente che il 70% della popolazione si oppone all’obbligo del hijab». Poi, rivolgendosi agli ospiti in studio, ha affermato: «Ci sono 290 membri nel vostro Majlis [Parlamento] ma non c’è un parlamentare che mi rappresenti o che rappresenti la popolazione picchiata con i manganelli per le strade. Non c’è nessuno che li rappresenti! Se ci fosse stato qualcuno, non sarebbero scesi a manifestare».
Sono sempre di più le persone che decidono di esprimersi contro i dettami della Republica islamica. Come ha detto Norman Roule, analista americano esperto di Iran che per 34 anni ha lavorato alla Cia: «Non è chiaro se il regime iraniano crollerà o sprofonderà sempre di più nell’autocrazia, ma chiaramente la sua incapacità di attirare sostenitori al di fuori delle milizie indica che è destinato a diventare polvere della Storia».
Tradotto da Anna Mahjar-Barducci
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