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La Romania ci riprova: urne aperte per le presidenziali annullate a novembre

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Oggi, in Romania, si torna a votare per il primo turno delle elezioni presidenziali, annullate lo scorso novembre per interferenze russe. I seggi resteranno aperti fino alle 21:00 (locali)

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La Romania ci riprova: urne aperte per le presidenziali annullate a novembre

Oggi, in Romania, si torna a votare per il primo turno delle elezioni presidenziali, annullate lo scorso novembre per interferenze russe. I seggi resteranno aperti fino alle 21:00 (locali)

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La Romania ci riprova: urne aperte per le presidenziali annullate a novembre

Oggi, in Romania, si torna a votare per il primo turno delle elezioni presidenziali, annullate lo scorso novembre per interferenze russe. I seggi resteranno aperti fino alle 21:00 (locali)

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Oggi, in Romania, si torna a votare per il primo turno delle elezioni presidenziali, annullate lo scorso novembre per interferenze russe. I seggi resteranno aperti fino alle 21:00 (locali). Ma già nel corso della giornata dovrebbe essere chiaro quali saranno i due candidati che si sfideranno al ballottaggio del 18 maggio.

Uno di questi, salvo sorprese o ribaltoni fantapolitici, è George Simion. Leader dell’Alleanza per l’Unione dei Rumeni (AUR), membro dell’eurogruppo dei Conservatori con Fratelli d’Italia. Simion è noto per le sue posizioni radicali su Europa, immigrazione e sull’unione tra Romania e Moldavia. Dopo aver raccolto quasi il 14% alle elezioni di novembre, è riuscito a intercettare i voti presi dall’ultra-sovranista Calin Georgescu (escluso da questa tornata e sotto indagine per tentato golpe). Oggi è quotato tra il 29 e il 34% delle preferenze.

Contro di lui, sono tre i candidati che potrebbero arrivare al secondo turno. Nicusor Dan, sindaco indipendente di Bucarest, candidato con una sua piattaforma centrista. È molto quotato nei grandi centri urbani. Poi c’è Crin Antonescu, espressione della coalizione di governo (Partito Social Democratico, Partito Nazionale Liberale e il partito della minoranza ungherese). E infine l’ex primo ministro Victor Ponta. Quest’ultimo si è candidato da indipendente, promuovendo un’agenda sovranista ed euroscettica. Una sfida a due tra lui e Simion sarebbe lo scenario peggiore per l’Unione europea.

La situazione rumena è particolarmente delicata. Sarà il voto di oggi a sancire il clima che si respira nel Paese, stabilendo se l’esclusione di Georgescu abbia realmente impedito un colpo di mano della galassia filorussa o l’abbia solo posticipato.

Di Antonio Pellegrino

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