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La storia ha già riabilitato le streghe, una legge non serve

In Scozia vogliono fare una legge per riabilitare le streghe bruciate sui roghi e uccise negli anni passati, un modo per chiedere scusa. Il caso offre lo spunto per riflettere su una tendenza legislativa  per cui si ritiene giusto soltanto ciò che viene sancito per legge.

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La mania del legiferare non conosce confini. In Scozia, terra di mostri e di leggende, vogliono fare una legge per riabilitare le streghe bruciate sui roghi e uccise negli anni passati, un modo per chiedere scusa. Tardi cantaste. Come se servisse un testo normativo per sancire ciò che la storia e la ragione hanno già da tempo riconosciuto ampiamente, ovvero che è stato criminale e folle bruciare vive delle donne con l’accusa di stregoneria.

Il caso offre lo spunto per riflettere su una tendenza legislativa, sempre più spiccata, tipica dell’epoca che stiamo vivendo e dove si va creando una sorta d’equazione per cui si ritiene giusto soltanto ciò che viene sancito per legge. Il che, francamente, lascia perplessi. Prendiamo il filosofo Giordano Bruno, la cui statua a Campo de’ Fiori a Roma – nel luogo dove fu arso vivo dopo la condanna dell’Inquisizione – veniva omaggiata ogni anno dal leader dei Radicali Marco Pannella (che spesso lo citava anche nei suoi interventi) in una ricorrenza laica contro ogni crimine in nome della fede. Serve una legge per riabilitare Giordano Bruno? Suvvia, non scherziamo. Grazie a uomini e donne liberi è già stato ampiamente riabilitato. Gli scozzesi, invece, paiono convinti del contrario e una proposta di legge in questi giorni è stata inviata al Parlamento, ottenendo anche l’appoggio del primo ministro, la signora Nicola Sturgeon. Lo scopo del testo normativo dovrebbe essere quello di offrire una riabilitazione alle vittime accusate di stregoneria, dandogli una sorta di risarcimento morale con tanto di nomi e cognomi da scrivere in una lista degli innocenti.

Questa tendenza alla giustizia che potremmo definire riabilitativa non ci piace. Per diverse ragioni. La prima: la vera riabilitazione alle vittime innocenti accusate di stregoneria l’hanno fornita i fatti, dimostrando quanto fossero folli e criminali i loro giudici e carnefici. Secondo: vi è un eccesso di bisogno di Stato e di formalismo legislativo in quest’idea d’una legge per riabilitare le streghe. Come se allo Stato e al potere costituito spettasse il ruolo di notaio del Bene e del Male nella storia umana trascorsa. Non è questo che deve fare uno Stato democratico e laico. Deve evitare piuttosto che oggi si brucino nuove streghe. Terzo, e non ultimo in ordine d’importanza: nel passato, la decisione di bruciare le streghe o gli eretici l’ha presa il potere, in Scozia come nello Stato Pontificio. Giordano Bruno, in proposito, ha detto: «Non so quando ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto». A dimostrazione che il Bene non sta dove decide chi comanda.

 

di Massimiliano Lenzi

 

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