Le auto elettriche superano quelle a benzina. Così la Norvegia guida il futuro
In un’Europa dove il mercato delle auto elettriche sembra non trovare un’accelerata dopo una discreta partenza, la Norvegia va in controtendenza
Le auto elettriche superano quelle a benzina. Così la Norvegia guida il futuro
In un’Europa dove il mercato delle auto elettriche sembra non trovare un’accelerata dopo una discreta partenza, la Norvegia va in controtendenza
Le auto elettriche superano quelle a benzina. Così la Norvegia guida il futuro
In un’Europa dove il mercato delle auto elettriche sembra non trovare un’accelerata dopo una discreta partenza, la Norvegia va in controtendenza
In un’Europa dove il mercato delle auto elettriche sembra non trovare un’accelerata dopo una discreta partenza, la Norvegia va in controtendenza
Se per molti potrebbe sembrare una palese contraddizione che l’elettrico sia diventato protagonista indiscusso in un Paese fra i principali produttori internazionali di petrolio (e fra i primi esportatori al mondo di gas naturale), così non è affatto. È vero: oltre alle enormi risorse naturali, la Norvegia è ricca, florida, ha persino un reddito di cittadinanza che funziona. Ma ciò che conta è che i norvegesi – attenzione, anche molti politici – hanno la buona abitudine di guardare al futuro in modo lungimirante e con cognizione di causa.
In un’Europa dove il mercato delle auto elettriche sembra non trovare un’accelerata dopo una discreta partenza, il Paese scandinavo va in controtendenza. Questo non vuol dire però procedere contromano, rischiando di farsi male. L’elettrico è la strada che prima o poi tutti percorreranno, la direzione da seguire. Ma c’è chi lo ha capito in anticipo e viaggia a gran velocità senza inquinare troppo, come appunto la Norvegia. E c’è chi arriva dopo (sempre che arrivi), nonostante sulla carta abbia mezzi più che adeguati, come l’Italia. Non vogliamo star qui a discutere sulla differenza che c’è in termini di qualità e quantità nel settore dell’automotive tra il nostro Paese e la Norvegia. Ma per raggiungere un determinato obiettivo, come la valorizzazione dell’elettrico, bisogna avere il coraggio politico (e non solo) di provare a realizzarlo e di saper spiegare le motivazioni della propria scelta. Il rischio è che i cittadini arrivino (erroneamente) a credere che le auto elettriche siano soltanto costose e inutili, anche da un punto di vista ambientale.
A essere fondamentale per l’elettrico in Norvegia è stato proprio il lavoro del governo. O meglio dei governi succedutisi nel tempo e delle loro scelte oculate, visto che il trend dell’elettrico è in crescita nel Paese scandinavo da circa 15 anni. A Oslo la politica agisce nel concreto: gli investimenti, le agevolazioni e gli incentivi fiscali (reali) per i veicoli a basse emissioni hanno fatto sì che ci fosse dapprima un vero e proprio boom dei veicoli diesel e poi un incremento altrettanto notevole delle auto elettriche. Inoltre, un fattore fondamentale riguarda le ricchezze dovute a petrolio e gas. E torniamo a quella che sembra una contraddizione, ma non lo è: il petrolio è una risorsa utilizzata per favorire l’elettrico.
Certo, sappiamo che la Norvegia sembra essere un mondo a parte. E forse lo è. Ma sarebbe bene guardare, prendere spunto (‘copiare’ da chi fa meglio non è certo un errore) e soprattutto informarsi. Perché avere idee – per giunta spesso sbagliate – a priori di certo non aiuta a percorrere la strada del progresso, magari a zero emissioni.
di Filippo Messina
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Tag: auto, autoelettriche
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