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Le crepe della propaganda che Putin non può controllare

La propaganda di Putin punta anche alle nuove generazioni servendosi di un cartone animato nelle scuole. Una fetta di russi è contraria alla guerra, consapevole che pagherà un prezzo altissimo. Alcuni soldati, dopo gli orrori visti, stanno aprendo gli occhi.
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Le crepe della propaganda che Putin non può controllare

La propaganda di Putin punta anche alle nuove generazioni servendosi di un cartone animato nelle scuole. Una fetta di russi è contraria alla guerra, consapevole che pagherà un prezzo altissimo. Alcuni soldati, dopo gli orrori visti, stanno aprendo gli occhi.
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Le crepe della propaganda che Putin non può controllare

La propaganda di Putin punta anche alle nuove generazioni servendosi di un cartone animato nelle scuole. Una fetta di russi è contraria alla guerra, consapevole che pagherà un prezzo altissimo. Alcuni soldati, dopo gli orrori visti, stanno aprendo gli occhi.
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La propaganda di Putin punta anche alle nuove generazioni servendosi di un cartone animato nelle scuole. Una fetta di russi è contraria alla guerra, consapevole che pagherà un prezzo altissimo. Alcuni soldati, dopo gli orrori visti, stanno aprendo gli occhi.
Chi prima, chi dopo. Una parte della Russia sta finalmente riaprendo gli occhi e si fa sempre più sentire. Come può. Nonostante una prima azione di propaganda da parte del governo di Vladimir Putin sia andata a buon fine portando tante persone, tra cui molti giovani ad arruolarsi, ora il nervosismo tra i soldati del Cremlino comincia a farsi sentire, per un attacco che secondo i piani sarebbe dovuto durare al massimo un paio di giorni. Scarseggiano acqua e carburante, anche il cibo viene centellinato ormai e le immagini di morte che passano davanti ai loro occhi quotidianamente fanno il resto. Fa impressione vedere il video del soldato che, preso dall’adrenalina del momento, il 25 febbraio (secondo giorno di invasione) si filma sorridente e pieno d’orgoglio mentre dietro di lui sfila una raffica di missili contro l’Ucraina; pochi giorni dopo, si vede quello stesso uomo disteso su un lettino mentre inveisce contro Putin. Ma la paura, la morte, le ferite cambiano e riescono a penetrare nell’animo di uomini che sembravano aver perso ogni umanità. La faccia pallida, gli occhi pieni di terrore e angoscia, la voce bassa, le parole dette a stento: nella sua testa probabilmente ci sono ancora le immagini di poche ore prima quando la vita gli è passata davanti. E come lui, tanti altri. Anche le madri stanno aprendo gli occhi. E per quel che è loro concesso, si sono unite in un comitato per denunciare come i figli siano stati mandati in guerra con l’inganno. Giovani soldati russi, ventenni per lo più, che dopo essere stati catturati dagli ucraini, inviano parole d’amore verso i genitori, fanno capire come per loro sia improvvisamente svanita la possibilità di vivere la spensieratezza della propria adolescenza. Tantissimi russi sono vittime innocenti delle scelte scellerate altrui. Non sappiamo se questo soldato russo appena catturato sia una vittima o meno, ma sappiamo che quanto si vede nel video non può non arrivare dritto al cuore: una ragazza ucraina porge il telefono al nemico e lo mette in collegamento con la madre mentre un’altra donna gli offre del cibo. Ecco la sua reazione. ASCOLTA IL PODCAST: La sofferenza di chi è lontano: interviste al consolato ucraino di Milano Non bisogna nemmeno dimenticare tutti quei russi che invece non hanno mai chiuso gli occhi di fronte alla guerra e fin dal primo momento, nelle piazze e sui social, si sono ribellati a questo orrore, pagando il loro slancio con l’arresto. Si parla di oltre 7 mila persone, tra cui  – sembra incredibile – anche i bambiniProprio questi ultimi che sono ora bersagliati dalla propaganda di Putin attraverso un cartone animato che spiega ai piccoli la guerra. L’invasione ucraina viene presentata come un modo per “disarmare” il nemico che ha amicizie sbagliate. Di seguito il cartone. In tempi come questi l’unica soluzione che hanno i russi per avere notizie vere sul conflitto, è ottenerle da parenti e amici che vivono fuori paese visto che in Russia è praticamente impossibile sapere cosa stia accadendo. Bisogna quindi puntare proprio sui russi che vivono lontano anziché commettere l’errore di “isolarli” solo a causa della loro nazionalità: sono fondamentali per dare informazioni corrette al popolo e far comprendere la cruda realtà. Un desiderio di pace che Putin non sottovaluta, ben sapendo che a lungo termine può rappresentare per lui un pericolo più potente di qualsiasi arma nucleare.   di Filippo Messina

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