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Le possibili alternative a Kamala Harris

Dopo il ritiro di Joe Biden, chi potrebbero essere i candidati alternativi a Kamala Harris? Ecco alcuni nomi

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Le possibili alternative a Kamala Harris

Dopo il ritiro di Joe Biden, chi potrebbero essere i candidati alternativi a Kamala Harris? Ecco alcuni nomi

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Le possibili alternative a Kamala Harris

Dopo il ritiro di Joe Biden, chi potrebbero essere i candidati alternativi a Kamala Harris? Ecco alcuni nomi

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Dopo il ritiro di Joe Biden, chi potrebbero essere i candidati alternativi a Kamala Harris? Ecco alcuni nomi

Kamala Harris è la vice presidente in carica degli Stati Uniti ed essendo nel team con Biden eredita i finanziamenti già raccolti. Lo stesso Biden l’ha indicata espressamente come nuova candidata del partito, la appoggia anche Bill Clinton e a suo favore si è registrato subito un boom delle donazioni, con la cifra record di 47 milioni di dollari nelle primissime ore successive alla notizia della rinuncia del presidente. Però non raccoglie unanimità di consensi. Ad esempio, Barack Obama chiede primarie aperte e il partito si riunirà domani per decidere sul punto. Il “Washington Post” fa notare che l’indice di approvazione della Harris è stato spesso inferiore di due cifre rispetto al suo indice di disapprovazione e che inoltre nei sondaggi non ha mostrato risultati migliori di quelli di Biden contro Trump. Almeno finora.

Chi potrebbero essere i candidati alternativi, tra cui alcuni selezionati per il ruolo di vice presidenti? Uno dei primi nomi che viene fatto è quello della governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, proveniente da uno Stato cruciale in cui un sondaggio di domenica mostrava Biden in svantaggio di sette punti e che lei ha però vinto due volte con distacchi di dieci punti. Peccato non si dica interessata a competere alle presidenziali.

Pure molto valutato è il 46enne Andy Beshear, nel 2023 rieletto governatore del Kentucky (uno Stato fortemente repubblicano) senza essersi spostato a destra e avendo ribadito ad esempio il suo appoggio alla normativa sull’aborto. Ha comunque il problema di una scarsa esperienza a livello nazionale.

Il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e quello del Colorado Jared Polis sono entrambi ebrei. Polis è anche il primo gay dichiarato a essere stato eletto a tale carica. In teoria avrebbe dunque un profilo ancora più di rottura, ma in pratica è stato molto apprezzato per il suo moderatismo. È stato capace di vincere due volte con distacchi a doppia cifra: nel 2022 quasi di 20 punti. Ha pure mostrato interesse per una candidatura a livello nazionale ma il suo Stato non è importante, a differenza di quello di Shapiro.

Nella lista dei governatori compare poi quello dell’Illinois, Jay Robert Pritzker. Non è molto noto a livello nazionale, ma vuole farsi conoscere ed è un imprenditore miliardario che potrebbe permettersi il lusso di spendere per un’incerta campagna elettorale di quattro mesi. Ha dunque un profilo anche non politico, proprio come Mark Kelly: senatore dell’Arizona, ex astronauta della Nasa e marito dell’ex deputata Gabrielle Giffords, sopravvissuta a una sparatoria a Tucson nel 2011. In più nel 2020 e nel 2022 ha vinto in uno Stato chiave che al momento favorisce Trump. Non si è però fatto notare molto a livello nazionale.

Joe Manchin, senatore del West Virginia dopo esserne stato governatore, ha lasciato il Partito democratico per diventare indipendente e si ritirerà dal Senato dopo le elezioni del 2024. Ha però dichiarato che sta pensando di tornare nel partito per candidarsi. Ha molta esperienza, ma si colloca più a destra rispetto alla media dei democratici.

Meno gettonati, anche se menzionati in queste ore, sono il governatore del Maryland Wes Moore, il governatore del North Carolina Roy Cooper, la segretaria al Commercio Gina Raimondo, il governatore del Minnesota Tim Walz e il senatore della Georgia Raphael G. Warnock.

Secondo i sondaggi, l’unica che sarebbe sicura di vincere con Trump è Michelle Obama. Ma in realtà l’ex first lady non ha mai fatto politica e soprattutto non ha neanche mai detto di volersi candidare.

di Maurizio Stefanini

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