Lo show di Pechino, minaccia diretta a Trump
Uno spettacolo incredibile, quello andato in scena a Pechino in occasione della parata per commemorare la vittoria nella seconda guerra mondiale
Lo show di Pechino, minaccia diretta a Trump
Uno spettacolo incredibile, quello andato in scena a Pechino in occasione della parata per commemorare la vittoria nella seconda guerra mondiale
Lo show di Pechino, minaccia diretta a Trump
Uno spettacolo incredibile, quello andato in scena a Pechino in occasione della parata per commemorare la vittoria nella seconda guerra mondiale
Uno spettacolo incredibile, quello andato in scena a Pechino in occasione della parata per commemorare la vittoria nella seconda guerra mondiale.
Tralasciando la riscrittura di sana pianta della storia del conflitto e del ruolo della Cina stessa nella vittoria sul Giappone (ci sarebbe spazio per un trattato su come i dittatori, nessuno escluso, sentano il bisogno di riscrivere e inventare la storia…), lo show surreale non è tanto la manifestazione di potenza voluta da Xi Jinping per impressionare il mondo.
Neppure il look scelto per l’occasione, che riporta direttamente a Mao e alla sua “lunga marcia“ con tutti i fantasmi del caso.
Lo show è vedere Pechino e la nuova Cina imperiale e imperialista sfidare apertamente gli Usa
No, lo show è vedere la nuova Cina imperiale e imperialista sfidare apertamente gli Usa, mostrando con orgoglio una strampalata accozzaglia di satrapi, autocrati, dittatori della peggior specie, tutti accomunati dall’assoluto disprezzo per la democrazia e l’Occidente.
Ospite d’onore l’uomo su cui il presidente degli Usa Donald Trump ha puntato tutto in chiave anticinese, Vladimir Putin. Come dire, un successo straordinario della strategia trumpiana…
Il dittatore di Mosca, coccolato, vezzeggiato, lodato, accolto sul tappeto rosso della remota Alaska che se ne va due volte nel giro di quattro giorni alla corte di Xi a esaltare e magnificare l’indissolubile legame fra Mosca e Pechino.
C’è proprio qualcosa che non torna in Donald Trump e nelle sue scelte
C’è proprio qualcosa che non torna in Donald Trump e nelle sue scelte: davanti a un simile, fragoroso fallimento di una strategia su cui è stata sacrificata l’idea stessa di atlantismo e la relazione con alleati storici e partner di 80 anni, il capo della Casa Bianca reagisce mostrandosi corrucciato e contrariato come un bambino a cui hanno portato via il pallone.
“Sono molto deluso da Putin“ ha sibilato, mentre i cinesi facevano sfoggio di forza militare e soprattutto geopolitica.
La politica estera non intaccherà, almeno non oggi, la sconfinata popolarità di Trump fra le truppe Maga, ma esistono anche la realtà del mondo e un disastro politico di dimensioni spaventose.
di Fulvio Giuliani
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