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Netanyahu mandato d'arresto

Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Orban: “Lo inviterò in Ungheria”

Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale

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Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Orban: “Lo inviterò in Ungheria”

Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale

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Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Orban: “Lo inviterò in Ungheria”

Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale

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Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale

Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. Negando categoricamente ogni accusa, l’ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra.

“La decisione è stata presa da un procuratore capo corrotto che sta tentando di salvarsi da serie accuse di molestie sessuali e da giudici di parte mossi da odio antisemita contro Israele”, l’attacco alla Corte penale. “Non c’è guerra più giustificata di quella che Israele sta conducendo a Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre”, continua la dichiarazione con cui “Israele rifiuta le assurde e false azioni e accuse della corte penale internazionale che è un organismo politico di parte e discriminatorio“.

Netanyahu ha quindi dichiarato che nessuna decisione esterna gli impedirà di “continuare a difendere” il suo Paese “in qualsiasi modo”. “Nessuna scandalosa decisione anti-israeliana impedirà a noi, e soprattutto a me, di continuare a difendere il nostro Paese in qualsiasi modo – ha detto in un video messaggio ai suoi concittadini -. Non cederemo alle pressioni”.

“Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione”. Così Viktor Orban, il premier dell’Ungheria che a luglio ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, dopo i mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. “Inviterò (il premier israeliano) a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la decisione della Cpi non avrà alcun effetto”, ha affermato Orban ai microfoni della radio ungherese.

di Ruggero Fontana

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