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Marjorie Taylor Greene e i Maga d’accordo con i Progressive

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Sembra che una buona parte della base Maga a cui Marjorie Taylor Greene fa capo non si differenzi troppo dai progressive del Partito democratico

Marjorie Taylor Greene

Marjorie Taylor Greene e i Maga d’accordo con i Progressive

Sembra che una buona parte della base Maga a cui Marjorie Taylor Greene fa capo non si differenzi troppo dai progressive del Partito democratico

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Marjorie Taylor Greene e i Maga d’accordo con i Progressive

Sembra che una buona parte della base Maga a cui Marjorie Taylor Greene fa capo non si differenzi troppo dai progressive del Partito democratico

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Gerusalemme – La congresswoman Marjorie Taylor Greene è la nuova stella degli isolazionisti repubblicani. Rappresentante dello Stato della Georgia e conosciuta anche con l’acronimo Mtg, è un’ardente sostenitrice del presidente americano Donald Trump, ma a una condizione: niente più guerre. Non è certo una pacifista (in passato ha pubblicato una sua foto con un fucile semiautomatico AR-15 in mano), ma considera che gli Stati Uniti dovrebbero concentrarsi sulle problematiche interne come l’immigrazione incontrollata, invece di perseguire politiche neocon in Medio Oriente.

In particolare, Mtg sembra avere un problema con Israele e con i suoi sostenitori negli Stati Uniti: «Da quando sono diventata membro del Congresso nel 2021, abbiamo votato 22 risoluzioni per Israele. Ma mai provvedimenti in cui si proclamino grandi cose per l’America. L’ultima volta in cui si votava su Israele mi sono limitata a confermare la mia presenza, perché mi sono stufata di questo andazzo» ha detto in una recente intervista al suo amico Tucker Carlson, influente giornalista isolazionista (nonostante anni fa sia stato un fervido neocon).

Durante la Guerra dei dodici giorni fra Israele e Iran, Marjorie Taylor Greene si è schierata contro un intervento americano e ha ben accolto il cessate il fuoco, affermando che il motto “America First” significa smetterla con le politiche «fallimentari» di regime change che avevano portato avanti amministrazioni repubblicane come quella di George W. Bush in Iraq. Mtg non ha risparmiato le sue critiche nemmeno a coloro che, all’interno del movimento Maga, hanno fatto il tifo per il bombardamento americano in Iran, primo fra tutti il noto giornalista Mark Levin che lei vorrebbe vedere fuori da Fox News: «Non è mai stato un trumpiano fin dall’inizio.

Odiava Donald Trump. Era totalmente contrario alla sua nomina e ha cercato di impedirgli di diventare presidente. E sarebbe lui la voce del Maga? Non credo proprio» ha detto durante un’intervista al suo sostenitore, l’ex deputato repubblicano Matt Gaetz, che Trump avrebbe voluto come procuratore generale degli Stati Uniti se non fosse stato travolto da gravi accuse di traffico sessuale.

Marjorie Taylor Greene ritiene inoltre che se Mark Levin (che l’ha recentemente definita «un’idiota senza vergogna») e John Bolton (ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump) applaudono al bombardamento americano in Iran, ciò non può essere una buona notizia. La congresswoman ha anche criticato coloro che giurano fedeltà a Israele, nonostante i problemi degli Stati Uniti: «La frase “Israele è il nostro più grande alleato” viene ripetuta in continuazione, fino al punto in cui uno dice “Ok, ma il nostro Paese? E la nostra gente?”».

Mtg è convinta che la nuova generazione repubblicana non sostenga alcun interventismo militare e non voglia essere coinvolta nelle problematiche di Israele, perché non sono legate agli interessi americani. Ci sarebbe pertanto un abisso fra la ‘vecchia guardia’ repubblicana e le nuove leve: queste ultime vorrebbero addirittura che il gruppo di pressione Usa pro Israele chiamato Aipac fosse registrato come foreign agent(agente sotto influenza straniera).

Sembra insomma che, sul tema Israele, una buona parte della base Maga a cui Marjorie Taylor Greene fa capo non si differenzi troppo dai progressive del Partito democratico, che considerano lo Stato ebraico un problema e non un alleato.

di Anna Mahjar Barducci

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