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“Ti troverò, ti ucciderò”

L’FSB sta proseguendo la sua campagna per eliminare i russi accusati di essere passati con il “nemico occidentale”, come Maxim Kuzminov?

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“Ti troverò, ti ucciderò”

L’FSB sta proseguendo la sua campagna per eliminare i russi accusati di essere passati con il “nemico occidentale”, come Maxim Kuzminov?

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“Ti troverò, ti ucciderò”

L’FSB sta proseguendo la sua campagna per eliminare i russi accusati di essere passati con il “nemico occidentale”, come Maxim Kuzminov?

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L’FSB sta proseguendo la sua campagna per eliminare i russi accusati di essere passati con il “nemico occidentale”, come Maxim Kuzminov?

Mosca – L’FSB (il servizio segreto russo) sta proseguendo la sua campagna per eliminare i russi accusati di essere passati con il “nemico occidentale”? Più che un’ipotesi questa è già una realtà accertata dopo le rivelazioni di ieri del “New York Times” sui dettagli dell’omicidio del ventinovenne disertore russo Maxim Kuzminov, rivelazioni ampiamente riprese anche dalla stampa russa che non nasconde un certo malcelato piacere nel rilanciare tra i suoi lettori i particolari dell’agguato mortale.

Maxim Kuzminov, era un pilota che aveva consegnato un elicottero e documenti segreti all’Ucraina subito dopo l’inizio della guerra nel 2022 e poi era stato ritrovato morto il 20 febbraio scorso non lontano da Alicante, nella località balneare di Villajoyosa.

Il Cremlino, in un certo senso si era assunto sin da subito la paternità dell’omicidio. Con lo stile che gli è ormai noto l’ex Presidente russo e Vice Presidente per la Sicurezza, Dmitry Medvedev aveva definito in una conferenza stampa l’aviatore assassinato: «un cane, morto come un cane»

Secondo il quotidiano americano, gli assassini non solo gli hanno sparato sei volte in un parcheggio nel sud della Spagna, ma sono passati poi più volte sul corpo dell’uomo con una macchina fino a renderlo quasi irriconoscibile.

“Gli uomini che hanno ucciso Maxim Kuzminov volevano mandare un messaggio. Secondo gli investigatori, hanno anche lasciato un importante indizio sulla loro identità: bossoli di proiettili Makarov da 9 millimetri, proiettili standard usati ancora oggi nei Paesi dell’ex blocco comunista” hanno sostenuto gli inquirenti.

“Era un messaggio chiaro”, ha detto un alto funzionario della Guardia Civil, la forza di polizia spagnola che supervisiona le indagini sull’omicidio: “Ti troverò, ti ucciderò, ti investirò e ti umilierò”.

Andrej Soldatov, un giornalista che vive da anni all’estero dopo aver firmato dei bestseller sulle attività illegali dei Servizi russi (molto venduti anche nelle librerie di Mosca tra il 2015 e il 2020), ha gentilmente commentato brevemente per “La Ragione” queste ultime notizie: “I servizi segreti russi sono sul piede di guerra e hanno iniziato a operare a un livello di aggressività in patria e all’estero che ricorda l’epoca staliniana. Non si tratta più di spionaggio tradizionale ma di operazioni, che possono includere anche assassinii”.

Tuttavia secondo i detectives spagnoli Kuzminov aveva condotto nel Paese “una vita indiscreta” facendo di tutto per essere rintracciato dai suoi sicari. Frequentava i bar più in vista dalla clientela russa e ucraina della zona, spendendo a piene mani il denaro ricevuto dallo Stato ucraino. Girava per Villajoyosa con una Mercedes Classe S nera.

Secondo un dettaglio inedito fondamentale pubblicato dall’agenzia di stampa moscovita “Ria Novosti” l’aviatore aveva commesso un errore imperdonabile: aveva contattato una sua ex fidanzata, ancora in Russia, invitandola a raggiungerlo in Spagna. Potrebbe essere stato attraverso la ragazza che l’FSB si sarebbe messo definitivamente sulle tracce del disertore.

Alti funzionari della Guardia Civil, che hanno parlato in condizione di anonimato, hanno detto che l’omicidio ha le caratteristiche di attacchi simili legati al Cremlino, tra cui l’assassinio di un ex comandante dei ribelli ceceni a Berlino nel 2019 e l’avvelenamento dell’ex agente dell’intelligence militare russa Sergey Skripal a Salisbury, in Inghilterra, nel 2018 poco prima dell’inizio dei Mondiali di calcio a Mosca.

I due assassini incappucciati – scrive il “New York Times” – che sono apparsi nei filmati delle telecamere di sorveglianza del parcheggio del complesso residenziale di Kuzminov erano chiaramente dei professionisti che hanno portato a termine la loro missione e sono scomparsi rapidamente, hanno detto i funzionari di polizia.

Dall’avvelenamento di Alexander Livtinenko nel 2006 ad oggi l’Unione Europea sembra non aver preso troppo sul serio uno degli aspetti che segnò anche la prima Prima Guerra Fredda (1945-1989) tra URSS e Occidente: la presenza di una vasta rete di agenti pronti a colpire non solo attraverso i troll e le fake ma più classicamente con armi convenzionali e chimiche all’estero.

di Yuri Colombo

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