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Yulia Navalny

La moglie di Navalny annuncia: “Continuerò il lavoro di Aleksej. Lotterò per la Russia”. Ora fiaccolata bipartisan a Roma

Per la vedova, Navalny è stato avvelenato con il Novichok e lancia un appello su YouTube: “Vi invito a starmi accanto”. In questi minuti a Roma fiaccolata bipartisan in memoria del dissidente
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La moglie di Navalny annuncia: “Continuerò il lavoro di Aleksej. Lotterò per la Russia”. Ora fiaccolata bipartisan a Roma

Per la vedova, Navalny è stato avvelenato con il Novichok e lancia un appello su YouTube: “Vi invito a starmi accanto”. In questi minuti a Roma fiaccolata bipartisan in memoria del dissidente
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La moglie di Navalny annuncia: “Continuerò il lavoro di Aleksej. Lotterò per la Russia”. Ora fiaccolata bipartisan a Roma

Per la vedova, Navalny è stato avvelenato con il Novichok e lancia un appello su YouTube: “Vi invito a starmi accanto”. In questi minuti a Roma fiaccolata bipartisan in memoria del dissidente
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Per la vedova, Navalny è stato avvelenato con il Novichok e lancia un appello su YouTube: “Vi invito a starmi accanto”. In questi minuti a Roma fiaccolata bipartisan in memoria del dissidente
“Continuerò il lavoro di Aleksej, lotterò per la Russia con voi”, con queste parole pochi minuti fa, tramite un video su YouTube, la vedova di Navalny, Yulia Navalnaja, ha annunciato di prendere il testimone del marito e lancia un appello: “Invito tutti voi a starmi vicino”. Per la donna, Aleksej è stato avvelenato con il Novichok e accusa il presidente russo Vladimir Putin di averlo ucciso. Proprio oggi a Bruxelles, Navalnaja incontrerà i ministri europei degli Esteri mentre l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha già annunciato che le sanzioni europee per gli abusi dei diritti umani verranno intitolate a Navalny. Intanto, la morte del dissidente russo continua ad essere macchiata da atti di depistaggio volti a nascondere la verità. La madre del primo oppositore politico di Putin, non ha ancora avuto la possibilità di piangere sul corpo del figlio. Per il terzo giorno consecutivo, le autorità russe negano alla famiglia del dissidente l’accesso alla salma. “Non si sa per quanto tempo andrà avanti. La causa della morte è ancora indeterminata. Mentono, prendono tempo e non lo nascondono nemmeno”, ha scritto su X la portavoce di Navalny, Kira Yarmish. Nei giorni scorsi è stata sempre lei a denunciare per prima il mancato ritrovamento del corpo, scrivendo che l’avvocato di Aleksey e la madre una volta arrivati all’obitorio di Salekhard si sono sentiti dire che il corpo di Navalny non fosse lì, nonostante fosse stato dichiarato e “assicurato” dalle autorità russe.
Kira Jarmysh denuncia su X il mancato ritrovamento del corpo di Navalny
Yarmish denuncia e accusa la Federazione Russa di mentire sulla causa del decesso dell’oppositore. Sono stata diverse, infatti, le ipotesi che si sono susseguite nelle ultime 48 ore: da una trombosi fino ad una sindrome da morte improvvisa. Navalny non si trova e dove sia finito il suo corpo resta ancora un mistero, mentre la famiglia ne chiede la restituzione immediata. Prima il comitato investigativo di Salekhard, la colonia penale nel circolo polare artico in cui era detenuto Navalny, ha fatto fa sapere che la causa della morte di Alexey non è ancora stabilita e che verrà effettuato un nuovo esame istologico, i cui risultati dovrebbero essere disponibili questa settimana. Poi le autorità russe hanno dichiarato che il decesso sarebbe avvenuto a causa di una sindrome da morte improvvisa e che il corpo verrà restituito solo dopo la fine delle indagini.
 
Secondo il giornale tedesco Bild, Navalny sarebbe morto prima di una sua possibile liberazione in uno scambio di prigionieri tra USA, Russia e Berlino. Il dissidente russo sarebbe dovuto essere rilasciato in cambio di Vadim Krasinov, l’agente tanto caro a Putin, responsabile dell’omicidio di Tiergarten, di cui fu vittima il 23 agosto del 2019 nel parco berlinese il dissidente georgiano-ceceno Kelimchan Kangoshvili. Intanto, oggi a Roma alle ore 18:30, in piazza del Campidoglio, ci sarà una fiaccolata bipartisan in memoria di Navalny, che vedrà la presenza delle delegazioni di tutte le forze politiche, mentre saranno assenti diversi leader. Presti, invece,  la segretaria del PD, Elly Schlein e Carlo Calenda, ideatore dell’iniziativa. Per il giornalista investigativo Christo Grozev, amico del dissidente, Navalny sarebbe stato avvelenato: “Scopriremo cosa gli è successo”, ha dichiarato. Il primo oppositore di Putin, infatti, era sopravvissuto a diversi tentativi di assassinio, tra cui un avvelenamento con l’agente nervino Novichok nell’agosto 2020. Episodio che rimarcò quanto l’eliminazione di chi non pieghi la testa al regime di Putin sia prassi nel Paese. Morti sospette che il dittatore ha sempre declinato come “semplici coincidenze”. Una lista di morti cominciata nel 1998 con la deputata dell’opposizione, Galina Starovoitova. Solo per citarne alcuni, nel 2000 furono 8 i giornalisti “scomodi” morti misteriosamente: Igor Domnikov, Sergey Novikov, Iskandar Khatloni, Sergey Ivanov e Adam Tepsurgayev. Nel 2006 toccò alla giornalista di Novaya Gazeta Anna Politkovskaja, nello stesso anno Aleksander Litvinenko, ex agente del Kgb morì in ospedale a Londra, dopo atroci sofferenze dovute all’avvelenamento con il polonio. 
 
La morte di Navalny ha scosso il mondo intero, tantissime le manifestazioni in ricordo di un eroe che ha lottato per la libertà, non solo del proprio Paese. Intanto, sale ad oltre 400 il numero delle persone fermate in varie città russe, con la sola “colpa” di essersi radunate in memoria di Aleksey.
 
Di Claudia Burgio

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