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Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”

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Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”. Prima del suo discorso, l’Assemblea Onu si svuota tra i fischi

Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”

Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”. Prima del suo discorso, l’Assemblea Onu si svuota tra i fischi

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Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”

Netanyahu all’Onu: “Finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile”. Prima del suo discorso, l’Assemblea Onu si svuota tra i fischi

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È in un’aula semivuota che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto il suo discorso alle Nazioni Unite. I delegati Onu di alcuni Paesi hanno abbandonato l’aula non appena il primo ministro ha iniziato il suo intervento, molti hanno anche fischiato il suo arrivo, presumibilmente in forma di protesta per gli attacchi israeliani in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Netanyahu ha cominciato il suo discorso mostrando una grande spilla e invitando i presenti a prendere i cellulari e ad inquadrarne il QrCode: “Vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere”, ha aggiunto il primo ministro israeliano. Nel suo discorso trasmesso anche nella Striscia di Gaza, grazie a degli altoparlanti posizionati non solo sul lato israeliano, Netanyahu si è rivolto direttamente agli ostaggi: “Non riposeremo finché non sarete a casa. Ho circondato Gaza con enormi altoparlanti nella speranza che i nostri cari ostaggi ascoltino il mio messaggio. Non vi abbiamo dimenticati e non ci fermeremo finché non vi riporteremo tutti a casa”. Poi si è rivolto direttamente ad Hamas, dichiarando: “Liberate gli ostaggi, e deponete le armi. Se lo farete vivrete, se non lo farete Israele vi darà la caccia”.

Sulle accuse di genocidio, il premier israeliano ha aggiunto: “Cerchiamo di ridurre al minimo le vittime civili. Non diremo ai palestinesi di andarsene. Vi rivolgo una domanda semplice e logica: quale Paese che commette un genocidio implorerebbe i civili che presumibilmente sta prendendo di mira di togliersi di mezzo? Noi stiamo cercando di farli uscire e Hamas sta cercando di tenerli dentro e li usa come scudi umani”.

Il primo ministro ha poi criticato duramente l’autorità palestinese, definendola “corrotta sino al midollo”: “Da decenni si sentono promesse di riforma dell’autorità palestinese ma non sono mai state mantenute”, ha detto, ricordando anche che non si tengono elezioni da lungo tempo.

Sul riconoscimento dello Stato palestinese, avvenuto negli ultimi giorni da parte di alcuni leader, Netanyahu si è rivolto loro così: “Quando i più selvaggi terroristi sulla terra lodano le vostre decisioni non state facendo qualcosa di giusto, ma di orribilmente sbagliato, che rimarrà come segno di vergogna su tutti voi. Il no allo Stato palestinese è il no dello Stato e del popolo di Israele, non solo il mio”. 

Di Claudia Burgio

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