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Putin propone Mosca per ospitare il bilaterale, secco no di Zelensky

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Putin propone Mosca come sede per ospitare il bilaterale con il Volodymyr Zelensky, ma il presidente ucraino rifiuta la mossa propagandistica del Cremlino

Putin propone Mosca per ospitare il bilaterale, secco no di Zelensky

Putin propone Mosca come sede per ospitare il bilaterale con il Volodymyr Zelensky, ma il presidente ucraino rifiuta la mossa propagandistica del Cremlino

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Putin propone Mosca per ospitare il bilaterale, secco no di Zelensky

Putin propone Mosca come sede per ospitare il bilaterale con il Volodymyr Zelensky, ma il presidente ucraino rifiuta la mossa propagandistica del Cremlino

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Putin propone Mosca come sede per ospitare il bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un’idea già sottoposta a Donald Trump al quale l’autocrate russo avrebbe spiegato di voler incontrare “da solo” il capo di Stato ucraino prima di un incontro a tre.

Zelensky però ha rifiutato: si è detto disponibile a un vertice in qualsiasi formato bilaterale o trilaterale, ma ha respinto seccamente l’idea di un vertice nella capitale russa. Tra le ipotesi in campo, una appoggiata dall’Eliseo e da Roma (come ha riferito il ministro degli Esteri Antonio Tajani) è quella di Ginevra. Mentre la Washington per l’eventuale vertice trilaterale con la partecipazione di Trump starebbe pensando a Budapest, la capitale del Paese dell’Ue più filo-Putin. Il servizio segreto statunitense – spiegano fonti ben informate – si starebbe già preparando per il summit nell’Ungheria di Victor Orban.

Sulla data si continua a lavorare: non è escluso che l’incontro tra i capi di Mosca e Kiev possa avvenire entro la fine di agosto, nell’arco quindi di due settimane circa. Un lasso temporale che, alla luce dei pochi progressi concreti ottenuti finora, potrebbe favorire la Russia.

A volere un’accelerazione del negoziato è Trump, intenzionato chiudere la partita il prima possibile. “Lasciamo che si incontrino loro per primi: sono loro che devono prendere le decisioni”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, alludendo indirettamente allo scambio di territori. Alla Casa Bianca con i leader europei non se ne è parlato, ma per cercare di sensibilizzare Trump, Zelesnky nello Studio Ovale gli ha presentato delle mappe dettagliate per dimostrargli come cedere le regioni che Mosca rivendica significhi lasciare aperta la porta a prossime aggressioni.

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