È una vicenda di cui si sa poco, posto che quanto dichiarato dalle autorità russe risulta degno della minima fiducia. Il giornalista americano Evan Gershkovich, che da anni si occupa di Russia per il “Wall Street Journal”, è stato arrestato a Ekaterinburg per spionaggio.
La città evoca sinistre memorie: è il luogo dove la famiglia dell’ultimo zar fu trucidata dai rivoltosi comunisti. Tornando a oggi, così lontano da allora ma non nel perdurante e soffocante nazionalismo, Gershkovich è stato arrestato in pieno centro. In base a quanto riferito, la sua presunta attività di spionaggio potrebbe costargli fino a 20 anni di galera. Nei suoi confronti l’immancabile portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca ha usato parole durissime, senza aspettare neppure il primo interrogatorio.
Secondo testimoni oculari, più che un arresto sembrerebbe quasi un rapimento, con tanto di trasferimento del prigioniero incappucciato. Non è necessario essere dei fini analisti per scorgere un caso che ricorda molto da vicino quello della cestista Brittney Griner, scambiata con il mercante d’armi Viktor Bout dopo quasi dieci mesi di carcere per possesso d’olio di hashish.
Ricordare che il giornalista del “Wall Street Journal” si è molto occupato degli affari dell’esercito privato Wagner, schierato in prima linea in Ucraina, può aiutare a capire, mentre gli orologi della storia ticchettano all’indietro e si viaggia spediti verso la Guerra fredda degli scambi delle spie. O presunte tali.
di Marco Sallustro
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl