Spari israeliani contro i diplomatici internazionali a Jenin. L’Idf si scusa – IL VIDEO
Le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco durante la visita alcuni diplomatici internazionali al campo palestinese di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto il viceconsole italiano. Roma e Parigi convocano i propri ambasciatori. E l’Idf chiede scusa

Spari israeliani contro i diplomatici internazionali a Jenin. L’Idf si scusa – IL VIDEO
Le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco durante la visita alcuni diplomatici internazionali al campo palestinese di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto il viceconsole italiano. Roma e Parigi convocano i propri ambasciatori. E l’Idf chiede scusa
Spari israeliani contro i diplomatici internazionali a Jenin. L’Idf si scusa – IL VIDEO
Le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco durante la visita alcuni diplomatici internazionali al campo palestinese di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto il viceconsole italiano. Roma e Parigi convocano i propri ambasciatori. E l’Idf chiede scusa
Le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco durante la visita di una delegazione diplomatica internazionale al campo palestinese di Jenin, in Cisgiordania, causando il panico. Stando alle informazioni iniziali, i 25 rappresentanti sarebbero stati puntati dalle pattuglie di Tel Aviv nei pressi del cancello est dell’insediamento palestinese. Si tratterebbe in maggioranza di rappresentanti europei e mediorientali. «Si trovavano in un punto in cui non erano autorizzati a stare», hanno subito minimizzato dall’Idf, addossando la colpa dell’accaduto alla supposta imprudenza dei diplomatici.
Poi il primo dietrofront. Compreso (forse) che il tono aggressivo nei confronti dei rappresentanti di quella comunità internazionale che sempre più sta criticando lo Stato Ebraico non era indicato, Tel Aviv ha aggiustato il tiro. Così la raffica si è trasformata in «colpi d’avvertimento, sparati in aria», e le Idf hanno aperto un’inchiesta. «Da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso previsto. Ed è così giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell’Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento. Non ci sono né danni né feriti».
Ma la notizia era ormai ovunque. Inutile il tono conciliante della successiva dichiarazione: «Siamo rammaricati per aver provocato un simile inconveniente. I rappresentanti dei Paesi coinvolti saranno immediatamente contattati, e nei prossimi giorni condurremo colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell’indagine».
La risposta dell’Autorità nazionale palestinese
Immediata la risposta, infuocata, dell’Autorità nazionale palestinese (che governa, almeno in teoria, la Cisgiordania). «Questo atto aggressivo costituisce una flagrante e grave violazione del diritto internazionale. Oltre che delle più elementari regole delle relazioni diplomatiche», afferma il ministro degli Esteri di Ramallah. «Prendere di mira i rappresentanti di Paesi accreditati presso lo Stato di Palestina costituisce una pericolosa escalation. Riflette inoltre un sistematico disprezzo per il diritto internazionale, la sovranità dello Stato di Palestina e la sacralità dei rappresentanti dello Stato sul suo territorio».
Fra i diplomatici c’era anche il viceconsole italiano Alessandro Tutino
Coinvolto anche il viceconsole italiano Alessandro Tutino, che ha subito parlato al telefono con il ministro Tajani. Il titolare della Farnesina, accertato che Tutino è illeso e sta bene, ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l’accaduto. «Le minacce contro i diplomatici – dice in una nota – sono inaccettabili».
Tajani ha convocato l’ambasciatore di Israele a Roma “per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto”.
Anche la Francia ha convocato il proprio ambasciatore dopo che l’Idf ha sparato in aria “in modo inaccettabile” contro i diplomatici internazionali.
Spari israeliani contro i diplomatici internazionali. L’Idf si scusa
Dopo gli spari israeliani a Jenin (Cisgiordania), l’Idf – le Forze di difesa di Israele – si è scusato per “l’incidente”. E si è detto “rammaricato” per aver sparato colpi di avvertimento in aria “e aver provocato l’inconveniente”.
L’Idf ha però precisato che la delegazione – composta, lo ricordiamo, da 25 diplomatici internazionali – in visita a Jenin si sarebbe allontanata dal percorso autorizzato non seguendo il percorso concordato durante il tour coordinato con l’esercito. Entrando, di conseguenza, in una zona considerata “non sicura”. Proprio per questo quindi una pattuglia operativa delle Forze di difesa israeliane avrebbe esploso alcuni colpi in aria. Per motivi precauzionali. “Non ci sono stati né danni né feriti” ha dichiarato un portavoce militare.
“Quando si coordinava l’ingresso a Jenin ai membri della delegazione è stato fornito un percorso approvato che dovevano seguire poiché l’area era una zona di combattimento attiva” ha affermato l’Idf. Che ha aggiunto: “Il gruppo ha deviato dal percorso ed è entrato in un’area in cui non era autorizzato a sostare”.
“L’Idf si rammarica per l’inconveniente causato” hanno aggiunto i militari. Lo rende noto il “Times of Israel“.
Di Umberto Cascone
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