Trump attacca l’Iran
L’attacco americano all’Iran ordinato da Trump questa notte – alle 1:50 ora italiana con le bombe iper distruttive sganciate dai bombardieri B2 – è tutto tranne che un sorpresa

Trump attacca l’Iran
L’attacco americano all’Iran ordinato da Trump questa notte – alle 1:50 ora italiana con le bombe iper distruttive sganciate dai bombardieri B2 – è tutto tranne che un sorpresa
Trump attacca l’Iran
L’attacco americano all’Iran ordinato da Trump questa notte – alle 1:50 ora italiana con le bombe iper distruttive sganciate dai bombardieri B2 – è tutto tranne che un sorpresa
L’attacco americano all’Iran di questa notte – alle 1:50 ora italiana con le bombe iper distruttive sganciate dai bombardieri B2 – è tutto tranne che un sorpresa. Da giorni si faceva il conto alla rovescia. Le “due settimane” che Donald Trump si era preso per decidere sapevamo tutti essere solo l’ultima delle frasi del capo della Casa Bianca da non poter prendere sul serio.
I voli dei B2 li avevano seguiti in tanti e nelle ultime ore i segnali erano apparsi inequivocabili.
Non abbiamo idea se i tre siti sotterranei nucleari iraniani attaccati siano stati del tutto spazzati via. È probabile, considerata la potenza delle bombe “bunker buster” da 14 tonnellate utilizzate e le immagini diffuse nella notte. Non sappiamo di eventuali altri raid. Nessuno sa che fine abbia fatto la guida suprema Khamenei. Ripetutamente minacciato in modo indiretto da Trump, con quel “non vogliamo che gli israeliani lo uccidano, ma sappiamo dove si trova…”. Trump non ha fatto cenno a lui nella notte, anche se le bombe usate sono progettate proprio per cancellare qualsiasi obiettivo sotterraneo, per quanto protetto sia. Nell’elenco dei target ‘ufficiali’, comunque, non c’è. Per ora.
Due ore dopo aver colpito, Trump si è rivolto alla Nazione alle 4:00 ora italiana e ha parlato anche di “pace”. «Abbiamo portato a compimento un attacco di precisione su tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Esfahan. Tutti conoscono questi nomi, li abbiamo sentiti da anni perché l’Iran sta costruendo un’attività distruttiva. (…) Posso dire al mondo che l’attacco è stata un’operazione militare di successo spettacolare. Le postazioni nucleari iraniane sono state quasi completamente distrutte. (…) Adesso è giunta l’ora per il Medio Oriente e per l’Iran di fare la pace. Per quarant’anni l’Iran ha detto ‘morte all’America, morte a Israele’. Non si può continuare così, adesso c’è bisogno della pace. Ci sono ancora molti obiettivi da colpire e se non si arriverà alla pace andremo avanti».
L’unica risposta dell’Iran nella notte è stata: «Ora è guerra».
Il grande interrogativo, davanti a questa prevedibile escalation americana è: Trump ha una strategia? Cosa vuole? ‘Vincere’ dal cielo o abbattere il regime iraniano? Sono cose molto diverse… Quanto è disposto a fare la guerra, considerato che l’Iran può poco o nulla in termini convenzionali contro gli Usa, ma ha ancora una diffusa rete del terrore da attivare contro obiettivi americani ovunque in Medioriente e non solo.
Ancora, Trump ha attaccato escludendo il Congresso e persino fra gli ormai silenti repubblicani c’è chi protesta per l’evidente forzatura di ipotizzare una guerra oltre il ‘semplice’ raid senza voto delle Camere. Il punto, insomma, è sempre lo stesso: Trump agisce, in modo più o meno sorprendente e scoordinato, ma poi sa cosa fare dopo aver agito? Dove arrivare, oltre i messaggi in caps lock su Truth?
Di Fulvio Giuliani
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