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Trump contro la ricerca scientifica

A poco più di un mese dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo accademico e scientifico statunitense si trova ad affrontare una situazione senza precedenti

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Trump contro la ricerca scientifica

A poco più di un mese dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo accademico e scientifico statunitense si trova ad affrontare una situazione senza precedenti

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Trump contro la ricerca scientifica

A poco più di un mese dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo accademico e scientifico statunitense si trova ad affrontare una situazione senza precedenti

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A poco più di un mese dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo accademico e scientifico statunitense si trova ad affrontare una situazione senza precedenti

A poco più di un mese dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo accademico e scientifico statunitense si trova ad affrontare una situazione senza precedenti. E a schierarsi stavolta è “Nature” con un editoriale pubblicato lo scorso 25 febbraio. Secondo la rivista l’amministrazione repubblicana sarebbe colpevole di aver intrapreso «un attacco senza precedenti alla scienza, alle istituzioni di ricerca e alle organizzazioni internazionali».

Tra i provvedimenti più discussi, il congelamento di decine di miliardi di dollari destinati alla ricerca e il licenziamento di migliaia di ricercatori. Gli effetti di queste decisioni hanno investito direttamente enti come il National Institutes of Health (Nih). E anche la Environmental Protection Agency (Epa) e i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Inoltre, l’amministrazione avrebbe imposto «restrizioni orwelliane sulla ricerca, vietando studi che menzionano particolari parole relative a sesso, genere, razza e disabilità». Come sostenuto anche da “The Guardian” lo scorso gennaio.

Le preoccupazioni, tuttavia, non si limitano agli Stati Uniti. Il ritiro dai programmi di finanziamento internazionale, tra cui il contributo al budget dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), potrebbe avere conseguenze globali. La decisione di Trump di bloccare i fondi, pari a circa 11 miliardi di dollari solo nel 2024, per i progetti sul cambiamento climatico in collaborazione con altri Paesi, «ritarderà – secondo “Nature” – gli sforzi per sostenere i Paesi più colpiti dal riscaldamento globale».

Il dibattito sulla politica scientifica di Trump non è nuovo. Già nel 2020, in occasione delle elezioni presidenziali, la rivista “Scientific American” aveva preso una posizione netta. Contro l’allora presidente, rompendo una tradizione di neutralità di decenni. La testata aveva espresso preoccupazioni per «la sistematica negazione delle evidenze scientifiche e le politiche che hanno danneggiato la salute pubblica». Le stesse critiche rilanciate poi, una seconda volta, anche alle presidenziali del 2024. Nel corso del primo mandato di Trump numerosi scienziati avevano infatti denunciato tagli ai finanziamenti per la ricerca. E i numerosi ostacoli posti dall’amministrazione per inibire la pubblicazione di studi su temi ambientali e sanitari.

Le conseguenze di queste politiche sono state analizzate anche dalla rivista “The Lancet” nell’articolo “Public policy and health in the Trump era”. Secondo lo studio del 2021 le scelte governative del presidente Trump hanno avuto «un impatto diretto sulla salute pubblica, con un aumento delle disuguaglianze nell’accesso alle cure e una riduzione dell’efficacia delle strategie di prevenzione». Il blocco dei fondi alla ricerca medica e ai programmi di assistenza ha esacerbato le difficoltà già esistenti nel sistema sanitario statunitense. Uno scenario che sembra si ripeterà in futuro.

Sul fronte internazionale, infatti, anche la recente sospensione voluta da Elon Musk degli aiuti da parte dell’agenzia Usaid ha avuto ripercussioni drammatiche. “Nature” evidenzia che «almeno un milione di donne nel mondo ha perso l’accesso alle cure contraccettive a causa di una ‘pausa’ di 90 giorni nei finanziamenti». Il blocco dei finanziamenti ha inoltre messo a rischio il programma di emergenza per l’Aids. Programma che dal 2003 ha erogato oltre 100 miliardi di dollari per la prevenzione e la cura dell’Hiv a livello globale.

Di fronte a queste misure la comunità scientifica sta ora cercando di reagire. «Individui e organizzazioni stanno sfidando alcune delle azioni dell’amministrazione Trump in tribunale» spiega ancora “Nature”, anche se «la direzione intrapresa [dalla Casa Bianca, ndr.] è ormai chiara».

di Riccardo Canaletti

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