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Trump

Trump ribalta, da genio a genocida

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Trump ribalta, da genio a genocida

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Da «genio» a «l’invasione russa è un Olocausto», l’abiura – seppur in ritardo – è servita. In Occidente alcuni leader politici le cui simpatie verso Putin erano palesi stanno cambiando idea. Di Marine Le Pen scriviamo a fianco, qui ci occupiamo di Donald Trump. Quando è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina la considerazione dell’ex presidente Usa era stata sul genio di Putin. Pochi giorni dopo, alla convention dei Repubblicani, lo stesso Trump aveva però cominciato a fare una mezza retromarcia. L’invasione russa in Ucraina procedeva, le vittime innocenti aumentavano e argomentare il «genio» si faceva assai difficile. Adesso è arrivato il cambio di registro. Intervistato da “Fox Business”, Trump ha definito l’invasione russa in Ucraina «un Olocausto» e ha invitato Mosca a cessare i combattimenti. L’ex presidente ha poi sottolineato che la Russia deve «smetterla di uccidere queste persone» e ha invitato «a trovare un accordo. Devono fermarlo, e devono fermarlo ora» ha detto alla conduttrice Maria Bartiromo. Che l’ex presidente degli Stati Uniti abbia finalmente compreso da che parte stiano libertà e democrazia conforta. Quello che non conforta affatto è che nel libero Occidente diversi leader politici abbiano dovuto vedere in faccia la guerra di Putin prima di mollarlo. Meglio tardi che mai, purché ciò che sta accadendo diventi un promemoria per il futuro onde evitare che dopo Putin la simpatia di taluni non si sposti domani su qualcun altro. Di antidemocratici il mondo è pieno. di Jean Valjean

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