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Trump vs resto del mondo

La verità è che il Trump di oggi è peggio di prima, figlio della giornata più nera della democrazia statunitense: il 6 gennaio 2024
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La verità è che il Trump di oggi è peggio di prima, figlio della giornata più nera della democrazia statunitense: il 6 gennaio 2024
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La verità è che il Trump di oggi è peggio di prima, figlio della giornata più nera della democrazia statunitense: il 6 gennaio 2024
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La verità è che il Trump di oggi è peggio di prima, figlio della giornata più nera della democrazia statunitense: il 6 gennaio 2024
Proviamo a dire le cose come stanno: Donald Trump è molto peggio di prima. Impegnato in una corsa vissuta esclusivamente come rivincita (o vendetta?) personale, sta estremizzando tutti i concetti, i sentimenti, le “idee” che nei quattro anni dalla sua presidenza terremotarono in più occasioni gli Stati Uniti d’America e il mondo. Il Trump di oggi è il figlio – non deve mai essere dimenticato – della giornata più nera della democrazia statunitense: il 6 gennaio 2021, quando lasciò mano libera ai suoi ultras fuori controllo, consentendo l’ignominioso e sconvolgente assalto a Capitol Hill. Un atto di insurrezione e sedizione senza precedenti, i cui frutti avvelenati continuano a piovere sulle nostre teste. Quel Donald Trump, abbandonato da tutti nello Studio ovale se non dalla cerchia dei più fanatici, è esattamente quello che ci ritroviamo oggi. Con alle spalle quel gran pezzo d’America che non vede l’ora di rinchiudersi in se stessa, provare a dimenticare il mondo in qualche squallido bar nell’infinite pianure del Midwest. L’America che c’è sempre stata, per carità del cielo, ma mai era stata indicata come orizzonte del destino, termine di paragone, dimensione quasi messianica di contrapposizione con tutto ciò che è “diverso“, “nuovo“, “straniero”, “estraneo“. Trump che cannoneggia senza pietà l’Alleanza atlantica – proprio nel passaggio più delicato dalla fine della guerra fredda a oggi – è esattamente questo riflesso, il portavoce di un’America sorda, cupa, che trova ragion d’essere solo nel “contro”. E pazienza se questo – in linea teorica – potrebbe costare la libertà di un pezzo d’Europa e la dignità degli Stati Uniti stessi. Un uomo pericoloso. Tanto per cominciare per quello che sarebbe il suo partito, che non esiste più. I Repubblicani sono cannibalizzati, polverizzati, ridotti a scherani. Ve lo immaginate Ronald Reagan o persino il vituperato George Bush junior dire: “I russi possono fare quello che vogliono” o “Chi non paga quanto previsto alla Nato (ci siamo anche noi italiani…), non lo difenderei in caso di guerra“? Si badi, l’isolazionismo non è certo una novità: era potentissimo in piena Seconda guerra mondiale, solo che alla Casa Bianca c’era Franklin Delano Roosevelt e i giapponesi sbagliarono drammaticamente i loro calcoli. Pensate un po’ se Donald Trump avesse dovuto avere a che fare con Adolf Hitler, dove ci saremmo ritrovati. Non è solo un “What If”, un esercizio di stile, potrebbe essere la realtà. di Fulvio Giuliani

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