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Turisti tedeschi detenuti, senza valide motivazioni, per settimane negli Usa

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Bloccati, detenuti per settimane e poi deportati. No, non è accaduto a “pericolosi immigrati” che tentavano in ogni modo di andare negli Stati Uniti. Ciò è successo a 2 turisti tedeschi che cercavano di entrare negli Usa

Turisti tedeschi detenuti, senza valide motivazioni, per settimane negli Usa

Bloccati, detenuti per settimane e poi deportati. No, non è accaduto a “pericolosi immigrati” che tentavano in ogni modo di andare negli Stati Uniti. Ciò è successo a 2 turisti tedeschi che cercavano di entrare negli Usa

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Turisti tedeschi detenuti, senza valide motivazioni, per settimane negli Usa

Bloccati, detenuti per settimane e poi deportati. No, non è accaduto a “pericolosi immigrati” che tentavano in ogni modo di andare negli Stati Uniti. Ciò è successo a 2 turisti tedeschi che cercavano di entrare negli Usa

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Bloccati, detenuti per settimane e poi deportati. No, non è accaduto a “pericolosi immigrati” che tentavano in ogni modo di andare negli Stati Uniti. Ciò è successo a 2 turisti tedeschi che cercavano di entrare negli Usa. Una brutta disavventura. O meglio, un incubo vissuto da Jessica Brösche (29 anni) e Lucas Sielaff (25 anni) – questi i nomi dei turisti – che si sono trovati in mezzo alle strette e rigide regole riguardanti le politiche migratorie statunitensi. Inaugurate dalla nuova amministrazione Trump.

Jessica e Lucas sono rimasti bloccati al confine fra Messico e Usa e coinvolti in un sistema brutale. Del terrore.

Perché i turisti tedeschi sono stati fermati

I 2 cittadini tedeschi sono stati fermati – separatamente – al valico di San Ysidro. Fra San Diego e Tijuana. Prima di tutto, si sono visti negare l’ingresso negli Usa. Poi, sono stati rinchiusi in un centro di detenzione. Sovraffollato.

Brösche è rimasta in carcere per 46 giorni. 9 di questi in totale isolamento. Sielaff è stato trattenuto per 16 giorni.

Le ragioni che hanno portato a queste situazioni rimangono poco chiare.

Secondo il racconto degli amici di Jessica, le autorità avrebbero trovato nel suo bagaglio attrezzatura per tatuaggi. Da lì, il sospetto che stesse entrando negli Usa per lavorare illegalmente.

Lucas si stava recando negli Usa dopo un breve viaggio a Tijuana con la sua compagna Lennon Tyler (cittadina americana). Dopo essere stato fermato, ha spiegato di non aver mai ricevuto un interprete. Gli agenti avrebbero pensato che vivesse illegalmente negli Usa.

I casi di Brösche e Sielaff hanno suscitato molto clamore e scalpore in Germania e stanno facendo discutere ora in tutto il mondo.

A ciò seguono i numerosi dibattiti riguardanti le decisioni del tycoon. E le conseguenze sulle politiche migratorie Usa (anche) per i cittadini provenienti dall’Europa.

Nel frattempo – in questo momento – Becky Burke, una turista britannica, è detenuta da più di 2 settimane a Washington. Senza una reale e valida motivazione.

Che ciò non diventi una (triste e terribile) “nuova normalità”.

di Filippo Messina

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