Ucraina, colloqui fra Usa e Russia a Riad. Nessuna firma. Trump: “Presto accordo sulle terre rare”
Altro giorno di trattative serrate a Riad, in Arabia Saudita. Dopo i colloqui tra Usa e Ucraina, Mosca dà il cambio a Kiev. Sul tavolo, al momento, resta la proposta di tregua americana

Ucraina, colloqui fra Usa e Russia a Riad. Nessuna firma. Trump: “Presto accordo sulle terre rare”
Altro giorno di trattative serrate a Riad, in Arabia Saudita. Dopo i colloqui tra Usa e Ucraina, Mosca dà il cambio a Kiev. Sul tavolo, al momento, resta la proposta di tregua americana
Ucraina, colloqui fra Usa e Russia a Riad. Nessuna firma. Trump: “Presto accordo sulle terre rare”
Altro giorno di trattative serrate a Riad, in Arabia Saudita. Dopo i colloqui tra Usa e Ucraina, Mosca dà il cambio a Kiev. Sul tavolo, al momento, resta la proposta di tregua americana
Altro giorno di trattative serrate a Riad, in Arabia Saudita. Dopo i colloqui tra Usa e Ucraina di ieri, oggi Mosca dà il cambio a Kiev. Sul tavolo, al momento, resta la proposta di tregua americana, che prevede 30 giorni di stop ai bombardamenti reciproci sulle infrastrutture energetiche e di operazioni navali. Se l’Ucraina ha già accettato, la Russia si dimostra tiepida. Putin si dice teoricamente aperto all’idea, ma solo se saranno già ben delineate le fasi successive (ovvero le condizioni del trattato di pace). E su quelle non cede di mezzo millimetro, rendendo di fatto nulla la sua parziale apertura.
Non è un caso che, in apertura dell’incontro odierno, fonti americane abbiano parlato di una «giornata lunga». Per ottenere qualsivoglia risultato servirà piegare almeno parte delle richieste russe. Il che è facile a dirsi, ma pressocché impossibile a farsi. Tra le nuove (possibili) ipotesi sul tavolo potrebbe esserci l’idea trumpiana di assumere il controllo diretto delle centrali elettriche ucraine. In questo modo i russi non potrebbero più colpirle senza rischiare di scatenare una guerra diretta con gli Usa. Questo, però, cozza vistosamente con la politica “zero impegni militari all’estero” del tycoon. E, da parte moscovita, non garantisce che gli ucraini non continuino i raid contro le raffinerie e i depositi di carburante del Cremlino (divenuti più frequenti ed estremamente efficaci).
La guerra in Ucraina prosegue
Sul terreno la guerra continua ad infuriare. Nella giornata di domenica Kiev avrebbe catturato un villaggio nella regione russa di Belgorod. E nella stessa zona, all’alba, sono stati abbattuti ben quattro elicotteri delle truppe putiniane, con la morte di tutti i membri degli equipaggi. Nel frattempo la Russia subisce una nuova batosta a livello d’immagine: il suo caccia Su-57, il più moderno in servizio nel Paese e studiato per rivaleggiare con i velivoli stealth occidentali, ha subito un “aggancio” da parte dei radar di diversi sistemi della difesa aerea ucraina (tra cui il nostrano Samp-T). Dimostrando che la sua invisibilità al rilevamento elettronico è assolutamente di facciata. Non che ci fossero grandi dubbi in merito. Il velivolo, ancora presente in servizio in numeri troppo ridotti, si è visto poco in Ucraina. Ora capiamo il perché.
Anche Kiev non se la passa bene. Nel Kursk i russi hanno ormai ripreso il controllo di quasi tutte le aree perse lo scorso agosto, mentre nel Donbass continuano gli assalti per conquistare nuove posizioni (con un dispendio di vite umane e materiali comunque enorme e ingiustificato). I raid su vasta scala, su città e reti energetiche, proseguono al ritmo di oltre un centinaio di ordigni per notte. La guerra non si ferma. E, probabilmente, anche l’incontro di oggi non sarà risolutivo, in questo senso.
Le autorità ucraine riferiscono di attacchi aerei russi su Sumy. 74 i feriti, fra loro 13 bambini.
Trump: “Presto l’accordo sulle terre rare. Le trattative a Riad riguardano anche questioni territoriali e Zaporizhzhia”
Trump annuncia che è pronto l’accordo con l’Ucraina riguardante le terre rare: “Firmeremo presto”.
I negoziati fra Usa e Russia sull’Ucraina riguardano anche la sicurezza di territori e infrastrutture. Lo spiega Trump nel corso di una riunione di gabinetto della sua Amministrazione: “Stiamo parlando di territori in questo momento. Stiamo parlando di linee di demarcazione, stiamo parlando di energia, di proprietà delle centrali elettriche. Alcuni dicono che gli Usa dovrebbero avere il possesso della centrale (nucleare di Zaporizhzhia, ndr.) perché abbiamo le competenze per farla funzionare”.
Marco Rubio: “Trump vuole la pace”
Marco Rubio, il segretario di Stato statunitense, dice che “non c’è una soluzione militare” per mettere fine alla guerra in Ucraina. E prosegue: “È necessario il negoziato e c’è un solo leader al mondo capace di portare le due parti a un tavolo, e quello è il nostro presidente, il presidente degli Stati Uniti, il presidente Trump ed è ciò che ha fatto”.
Inoltre, Rubio dice che Trump vuole la pace: “Prima di tutto penso che il popolo americano dovrebbe essere orgoglioso di avere un presidente che promuove la pace”. Questa – aggiunge, facendo riferimento alla guerra in Ucraina – è una guerra che va avanti da tre anni e lei ha sottolineato giustamente che non ci sarebbe stata se lei fosse già stato il presidente, ma adesso c’è e va fermata”.
Di Umberto Cascone
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