Domani anche i Volenterosi (e Meloni) con Zelensky da Trump
Domani i Volenterosi a Washington con Zelensky e Von der Leyen. Partecipa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Domani anche i Volenterosi (e Meloni) con Zelensky da Trump
Domani i Volenterosi a Washington con Zelensky e Von der Leyen. Partecipa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Domani anche i Volenterosi (e Meloni) con Zelensky da Trump
Domani i Volenterosi a Washington con Zelensky e Von der Leyen. Partecipa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
“Su richiesta del Presidente Zelensky” Dichiara la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen – domani parteciperò all’incontro con il presidente Trump”. Hanno confermato la propria presenza anche i principali componenti della coalizione dei Volenterosi: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente finlandese Alexander Stubb. Ci sarà anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
A Bruxelles, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato “Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza che funzionino, come l’articolo 5 della Nato. […] La Russia non può dare garanzie di sicurezza”. Zelensky ha poi aggiunto: “È fondamentale che l’Europa sia unita oggi come lo era all’inizio, come lo era nel 2022 quando è scoppiata la guerra su vasta scala. Questa unità contribuisce davvero al raggiungimento di una pace reale e deve rimanere forte”.
“Non ci devono essere limiti alle forze armate ucraine, né limitazioni alla cooperazione con Paesi terzi o ricevere assistenza da Paesi terzi” ha detto Von der Leyen ricevendo il presidente Zelensky prima della riunione in videoconferenza dei Volenterosi, aggiungendo che “L’Ucraina deve essere un porcospino d’acciaio. Le garanzie di sicurezza devono esserci sia per gli interessi dell’Ucraina che dell’Europa”.
La preoccupazione dei leader Ue sorge dopo le dichiarazioni di Donald Trump dettosi, dopo l’incontro di Anchorage con Vladimir Putin, favorevole all’opzione di cessione dei territori all’invasore da parte dell’Ucraina.
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