Usa, un 4 luglio ad alta tensione
Il 4 luglio di quest’anno è una data da segnare sul calendario. Da sempre uno degli appuntamenti più sentiti dagli americani, arriva in uno dei momenti più delicati della storia del Paese
Usa, un 4 luglio ad alta tensione
Il 4 luglio di quest’anno è una data da segnare sul calendario. Da sempre uno degli appuntamenti più sentiti dagli americani, arriva in uno dei momenti più delicati della storia del Paese
Usa, un 4 luglio ad alta tensione
Il 4 luglio di quest’anno è una data da segnare sul calendario. Da sempre uno degli appuntamenti più sentiti dagli americani, arriva in uno dei momenti più delicati della storia del Paese
Il 4 luglio di quest’anno è una data da segnare sul calendario. Da sempre uno degli appuntamenti più sentiti dagli americani, arriva in uno dei momenti più delicati della storia del Paese: da un lato le tensioni interne, dall’altro l’innalzato rischio terrorismo. Le proteste di Los Angeles sembrano infatti per ora solo tacitate, anche grazie all’intervento dei marines.
Il 4 luglio negli Usa e le crisi internazionali
In compenso le crisi internazionali, come la guerra dei 12 giorni in Iran, non hanno fatto altro che aumentare l’allerta interna. È anche per questo che in molti hanno rinunciato ad assistere alla classica parata lungo il National Mall di Washington, preferendo altre mete meno iconiche, ma considerate più sicure. «Diciamo che non ce la siamo sentita: forse la capitale oggi non è il luogo migliore dove trascorrere la festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti» spiegano Giovanni e Niccolò, italiani che vivono e lavorano poco distante da Washington. Con le famiglie hanno preferito cambiare programmi, puntando sulla più tranquilla Lancaster, in Pennsylvania, dove si trova uno dei più noti villaggi Amish d’America. «Meglio allontanarsi dalla Casa Bianca e dalle grandi metropoli» confermano dopo gli spari al corteo del Gay Pride di New York del 29 giugno scorso.
In effetti la sensazione è di un’aumentata tensione interna, come dimostrano episodi non così rari, come quello in Idaho dove un uomo ha inscenato un incendio-trappola, aprendo il fuoco contro i pompieri accorsi per spegnere le fiamme e causando la morte di due di loro. Le spaccature si avvertono anche nel vicino Wyoming, il cosiddetto red deep, uno dei baluardi dei repubblicani. Tra gli Stati più grandi ma meno popolati, è l’isola felice di coltivatori e allevatori, ma anche di turisti in visita al parco nazionale di Yellowstone. Eppure la politica arriva anche lì: non c’è negozio privo di corner dedicati alla satira, con la vendita di oggetti che da quelle parti sbeffeggiano l’ex presidente Joe Biden.
Trump prova a cavalcare il senso di orgoglio degli americani e dei sostenitori del movimento Maga. E non solo il 4 luglio
Intanto l’attuale inquilino della Casa Bianca cerca di cavalcare il senso di orgoglio degli americani e dei sostenitori del movimento Maga. È delle scorse ore il lancio di un profumo dalle grandi ambizioni: «Le Trump Fragrances sono qui. Si chiamano “Victory 45-47” perché parlano di vittoria, forza e successo per uomini e donne» ha scritto lo stesso Donald Trump. La bottiglietta rievoca la statuetta degli Oscar, ma ha le sembianze di The Donald in persona. Il costo implica però una certa disponibilità economica (249 dollari per 100 ml).
In attesa di capire se la fragranza unisex conquisterà gli americani, non è chiaro che fine farà un altro progetto che fa leva sull’orgoglio a stelle e strisce: il Trump Mobile, il cellulare made in America. Anche questo progetto pare destinato a ridimensionarsi. Si tratta di un nuovo servizio di telefonia mobile, nato pensando soprattutto a utenti conservatori, con la promessa di rappresentare un servizio patriottico e nazionalista, con tanto di call center basati negli Stati Uniti e telefoni prodotti (interamente?) nel Paese.
La data dell’annuncio da parte dei figli del presidente
Anche la data dell’annuncio da parte dei figli del presidente, Eric e Donald Jr., non è stata casuale: lunedì 30 giugno, in occasione del decimo anniversario della decisione da parte del tycoon di candidarsi alle presidenziali nel 2016. Dal decimo piano della Trump Tower di New York gli eredi del capo della Casa Bianca hanno spiegato: «Ci siamo alleati con le migliori persone nel settore per assicurarci che gli americani abbiano un valore vero dai loro operatori mobili». In questo caso il cellulare costerà 499 dollari e la tariffa partirà da 47,45 dollari al mese. Ma, invece che da settembre come promesso, potrebbe arrivare sul mercato con qualche mese di ritardo, a causa di difficoltà nel reperire i componenti sul suolo americano e di un potenziale conflitto di interessi legato alla Trump Organization (a cui fa capo l’operazione), ‘ceduta’ ai figli del presidente al momento della sua elezione.
E mentre ai piani alti della 5th Avenue si discute dei dettagli del progetto, in strada restano le tensioni che ‘svuotano’ i cortei e ridimensionano i festeggiamenti del 4 luglio.
di Eleonora Lorusso
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