Nome: Silvio. Cognome: Berlusconi. Segni particolari: un rivoluzionario pop. In questi giorni è tutto un gran parlare del compleanno numero 85 del Cavaliere. A noi delle candeline sulla torta non importa granché. Interessa invece dell’uomo e di quel che ha realizzato nella vita. E a voltarsi indietro, nell’ultimo mezzo secolo (e passa) italiano, di cose Berlusconi ne ha fatte parecchie. E sempre con una impronta chiara: erano popolari.
È stata pop la sua esperienza nell’edilizia a Milano, negli anni Settanta. Popolare, ma soprattutto rivoluzionaria, l’invenzione delle tv commerciali in un’Italia che usciva dagli anni cupi del terrorismo per tornare a vivere.
In una intervista a “Sorrisi e canzoni” del 1981, a proposito della sua sfida televisiva, Berlusconi alla domanda sul perché di tanto sport in onda nelle sue reti rispondeva: «La gente sta diventando, anche psicologicamente, troppo sedentaria. Vediamo di stimolarla all’agonismo». Un gusto per la sfida che al Cavaliere non mancò quando scese in campo, nel 1994, con Forza Italia contro la gioiosa macchina da guerra della sinistra. Anche in quel caso si trattò di una sfida pop che negli anni ha finito col relegare la sinistra al partito delle élite e della ztl.
Come oggi, a 85 anni – con lui che si dice non abbia ancora rinunciato al Quirinale – è pop la foto che lo ritrae assieme alla sua giovane fidanzata. Perché, come ebbe a dire proprio Berlusconi tanti anni fa, «la vita è una catena di appuntamenti mancati». E per questo, irrinunciabili.
Di Aldo Smilzo

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