Lo hanno accusato di tutto: di essere lo sterco del demonio, di corrompere, di incrinare i valori morali del futuro, di sostituire le religioni. Lui, il denaro, sempre sul banco degli imputati. Ebbene, noi lo assolviamo perché il fatto non sussiste. Anzi, di più. Lo elogiamo. Perché il denaro è il vero motore laico del mondo. Cinico, se volete, ma agnostico.
Prendiamo la notizia che arriva dagli Emirati Arabi Uniti: il governo ha deciso di cambiare il fine settimana da venerdì-sabato a sabato-domenica e di istituire una settimana lavorativa di quattro giorni e mezzo. Il venerdì è giorno di preghiera per i musulmani e gli Emirati sono un Paese musulmano. Il venerdì le preghiere si terranno quindi dalle 13.15 e i dipendenti potranno concordare di lavorare da casa e organizzare l’orario in modo flessibile. Ma il fine settimana sarà il sabato e la domenica, due giorni per facilitare i legami commerciali internazionali e avere l’opportunità di fare spese.
Perché, per laicizzare, una borsa griffata da regalare alla moglie o all’amante – magari dopo aver girato una ventina di boutique – è la via migliore. Il greco Aristotele Onassis, che di soldi se ne intendeva, ripeteva spesso: «Se le donne non esistessero, tutti i soldi del mondo non avrebbero alcun significato». Shopping al sabato e poi via, a sfoggiare gli acquisti la domenica, eleganti e felici. Perché il danaro – nonostante tutte le invettive subite nei secoli dei secoli – non è un Dio e neppure un demone. È un mezzo. Anche per la libertà.
Di Aldo Smilzo
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