La gestione dei fondi del Pnnr non è sempre virtuosa. Un esempio proviene da un bando indetto dalla Regione Marche, praticamente impossibile da vincere se non, disinteressatamente, allertati in precedenza…
Volete un esempio di come certa politica si prepara a dispensare i fondi del Pnrr? Sabato scorso, sul sito della Regione Marche pubblicizzano un bando per contributi a fondo perduto fino a un massimo di 25mila euro, destinati alle piccole aziende che ‘promettono’ di effettuare un aumento di capitale. Stranamente, il bando esclude chi abbia effettuato l’operazione prima del 1 gennaio 2022. Nel testo si annuncia, con meno di 48 ore di preavviso, che gli sportelli apriranno il lunedì successivo alle 8:30. Come mai tale fretta?
Il bando prevede un budget di 6 milioni, quindi solo poco più di 240 imprese si aggiudicheranno il finanziamento: una competizione sfrenata giocata sul filo dei secondi nel fatidico click day. Per partecipare occorre anche versare un contributo di ben 150 euro ai soggetti che la Regione ha individuato come attuatori dell’erogazione: Confidi Uni.Co., Confidi Coop e Confidi Macerata. Oltre al fastidio dell’adempimento burocratico, la somma sembra essere spropositata: denaro che queste cooperative riceveranno con un minimo sforzo e di cui saranno presumibilmente grate.
Alla domanda di contributo va allegata la copia contabile del bonifico bancario ai soggetti di cui sopra. E qui emerge una possibile spiegazione della fretta. Anche eseguendo il bonifico alle 8:30, la banca impiega ore, se non giorni, per rilasciare la copia contabile. Solo chi fosse stato allertato (disinteressatamente) in precedenza avrebbe potuto avere la copia contabile pronta alle 8:30 di lunedì, in tempo per il click…
di Roberto Gambelli
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