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L’incredibile gesto durante l’inno italiano

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Il saluto nazista durante l’inno di Mameli del 15enne pilota di kart russo Artem Severiukhin, è l’ennesimo esempio di stupidità e disinformatia sin dalla tenera età. Il team svedese per cui il ragazzino correva l’ha licenziato in tronco.

L’incredibile gesto durante l’inno italiano

Il saluto nazista durante l’inno di Mameli del 15enne pilota di kart russo Artem Severiukhin, è l’ennesimo esempio di stupidità e disinformatia sin dalla tenera età. Il team svedese per cui il ragazzino correva l’ha licenziato in tronco.

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L’incredibile gesto durante l’inno italiano

Il saluto nazista durante l’inno di Mameli del 15enne pilota di kart russo Artem Severiukhin, è l’ennesimo esempio di stupidità e disinformatia sin dalla tenera età. Il team svedese per cui il ragazzino correva l’ha licenziato in tronco.

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Addolora scriverlo, ma limbecillità esiste anche in tenera età e va evidenziata, proprio perché si è ancora in tempo per salvare questo giovane prodotto della peggiore propaganda dal futuro che qualche adulto gli ha cucito addosso.

Parliamo del quindicenne pilota di kart russo Artem Severiukhin, che dopo aver vinto ai Campionati europei di kart di Portimao, in Portogallo, non ha trovato nulla di meglio che fare il saluto nazista sul podio, durante lesecuzione dell’Inno di Mameli. Direte voi, che centra il Canto degli italiani con un giovane pilota russo?

Qui la faccenda si fa ancora più grottesca, perché per consentire a questo giovane talento di correre – nonostante le sanzioni – gli è stata concessa una licenza italiana. Un gesto di buona volontà andato a schiantarsi contro il germe della stupidità e della disinformatia. Il team svedese per cui il ragazzino correva lo ha licenziato in tronco, mentre Artem ha balbettato qualche parola di scuse e affidato – secondo copione – un pensiero più articolato a Instagram. LAci, lAutomobile club italiano, ha deplorato laccaduto e valuterà il ritiro della licenza.

Altra notizia dal mondo dei motori: alla famiglia di uno dei piloti più scarsi mai apparsi sulla scena della Formula 1, il russo Nikita Mazepin – licenziato dalla Hass poche ore dopo lattacco all’Ucraina – sono stati sequestrati beni in Sardegna per 105 milioni di euro. Non a caso, il ragazzo non correva per talento (che non ha) ma perché il papà pagava lo sfizio al figlio.

 
di Diego de la Vega

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