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Tetiana Korotka, l’Ucraina e l’Italia

Tetiana Korotka dal 2015 lavora col governo ucraino in qualità di difensore civico per le aziende, con particolare attenzione ai temi economici, alla pubblica amministrazione e alle riforme. Oggi continua il suo impegno in patria e offre spunti preziosi per cogliere quanto sta accadendo.
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Tetiana Korotka dal 2015 lavora col governo ucraino in qualità di difensore civico per le aziende, con particolare attenzione ai temi economici, alla pubblica amministrazione e alle riforme. Oggi continua il suo impegno in patria e offre spunti preziosi per cogliere quanto sta accadendo.
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Tetiana Korotka dal 2015 lavora col governo ucraino in qualità di difensore civico per le aziende, con particolare attenzione ai temi economici, alla pubblica amministrazione e alle riforme. Oggi continua il suo impegno in patria e offre spunti preziosi per cogliere quanto sta accadendo.
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Tetiana Korotka dal 2015 lavora col governo ucraino in qualità di difensore civico per le aziende, con particolare attenzione ai temi economici, alla pubblica amministrazione e alle riforme. Oggi continua il suo impegno in patria e offre spunti preziosi per cogliere quanto sta accadendo.
Tetiana Korotka dal 2015 lavora col governo ucraino in qualità di difensore civico per le aziende, con particolare attenzione ai temi economici, alla pubblica amministrazione e alle riforme. Oggi continua il suo impegno in patria e offre spunti preziosi per cogliere quanto sta accadendo: «Il primo obiettivo per noi ucraini è restare in vita e vincere questa guerra che ci è stata dichiarata dalla Russia di Putin» spiega. «Qui il 93% crede nella vittoria e l’89% si oppone alla resa, secondo gli ultimi sondaggi. Assieme all’immediato obiettivo di restare vivi c’è ovviamente quello di proteggere i nostri valori, la nostra indipendenza, la formazione di un interesse nazionale condiviso e l’integrazione nella famiglia europea». Il fronte economico non è meno importante di quello bellico: «Tutti gli sforzi del governo ucraino si stanno focalizzando nel salvaguardare le potenzialità del Paese, ricollocando le aziende nella parte occidentale dell’Ucraina per soddisfare i bisogni di tutti i cittadini. Altrettanto importante è lo sforzo per garantire la sicurezza del cibo, in Ucraina e nel resto del mondo». Il Paese è infatti uno dei maggiori fornitori di grano e olio di mais e l’intervento militare della Russia ha significativamente accresciuto il rischio di fame nei Paesi africani e di scarsità in molte altre regioni del pianeta. «Dopo la vittoria ucraina – continua Korotka – ci sarà grande necessità di ricostruire le nostre infrastrutture, la nostra vita sociale ed economica. In tal senso vediamo enormi opportunità per le imprese italiane, che potranno entrare nel mercato ucraino in particolare nei settori delle costruzioni, dell’ingegneria e delle forniture di cibo. Noi amiamo molto i vostri prodotti». Nel 2020 Tetiana Korotka è stata nominata Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, a testimonianza del forte legame fra i nostri Paesi e in particolare in virtù delle connessioni economiche su cui ha sempre lavorato. «Ricevere una tale onorificenza è stato un grande onore. A me sembra che in particolare dal 2014, cioè dalla rivoluzione di Maidan, una nuova pietra miliare nelle relazioni tra Italia e Ucraina sia stata posta. I diplomatici italiani svolgono un lavoro egregio anche nel mostrare le potenzialità nel mio Paese e il successo delle relazioni lo testimonia». Oltre agli aspetti politici ed economici, l’Istituto di cultura italiano (col suo direttore Crisafulli) si distingue perché estremamente attivo negli scambi culturali. «Questa cooperazione – conclude Korotka – non potrà che essere ancora più profonda, anche per l’influenza in Ucraina della cultura italiana classica e moderna. Spero che presto potremo tornare a visitare il teatro di Mariupol, ricostruito grazie al vostro Paese. Abbiamo sentito dell’impegno italiano di avere l’Ucraina nell’Unione europea. Questo rappresenta una enorme spinta per ricostruire il nostro Paese e fare ancora più riforme democratiche ed economiche per diventare un valido membro della comunità europea».   di Antonluca Cuoco

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