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“I bombardamenti di ieri per Putin sono un segnale: non intende arretrare”

I bombardamenti di Putin sono un segnale preciso
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In poche ore in Ucraina sono state colpiti 14 obiettivi in diverse città, in quella che viene considerata la “vendetta” di Putin. Secondo l”Ambasciatore Paolo Casardi, co-presidente del Circolo di Studi diplomatici, “si tratta di una reazione spropositata rispetto al danno subito al ponte in Crimea, ma per Putin è un segnale: non intende arretrare e anzi rappresenta un messaggio all’Europa, dal momento che ha colpito obiettivi strategico-energetici con effetti anche per i paesi europei”. Bruxelles, dal canto suo, risponde confermando la volontà di attuare una missione di addestramento delle truppe di Kiev. Questo potrebbe scatenare una reazione ancora maggiore da parte di Mosca? “In realtà c’è un precedente, con il Regno Unito che aveva addestrato i militari ucraini ancor prima dello scoppio della guerra. Ora questo potrebbe avvenire, ad esempio, in Polonia”, spiega Casardi. Intanto è in atto una vera guerra di informazione, che parla di possibili golpe interni alla Russia: “E’ così, ma le indicazioni che emergono lasciano pensare che, nonostante ci siano falchi e colombe e Mosca, Putin sia ancora ben saldo al comando del Cremlino”, conclude l’ex ambasciatore. Intervista a cura di Eleonora Lorusso

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