Sofia Goggia: “Torno da un infortunio che è stato emotivamente e fisicamente pesantissimo” – IL VIDEO
Le principali dichiarazioni di Sofia Goggia. Dopo il terribile infortunio dello scorso febbraio, tra pochi giorni il grande ritorno in pista
Sofia Goggia: “Torno da un infortunio che è stato emotivamente e fisicamente pesantissimo” – IL VIDEO
Le principali dichiarazioni di Sofia Goggia. Dopo il terribile infortunio dello scorso febbraio, tra pochi giorni il grande ritorno in pista
Sofia Goggia: “Torno da un infortunio che è stato emotivamente e fisicamente pesantissimo” – IL VIDEO
Le principali dichiarazioni di Sofia Goggia. Dopo il terribile infortunio dello scorso febbraio, tra pochi giorni il grande ritorno in pista
Le principali dichiarazioni di Sofia Goggia. Dopo il terribile infortunio dello scorso febbraio, tra pochi giorni il grande ritorno in pista
“Torno da un infortunio che è stato emotivamente e fisicamente pesantissimo. Ora il mio piede sta bene”. Sono le parole pronunciate da Sofia Goggia che oggi ha parlato alla stampa in collegamento da Denver (Colorado), a pochissimi giorni dal grande ritorno in pista – il prossimo weekend a Beaver Creek (Colorado) – dopo il terribile infortunio dello scorso febbraio.
L’incubo della frattura scomposta della tibia destra è ormai un terribile ricordo a cui sono seguiti l’operazione e la successiva riabilitazione. Goggia è un grande esempio di caparbietà: dopo gli infortuni si è sempre saputa rialzare e l’ha fatto anche questa volta con grandissima forza di volontà e duro allenamento.
Ora finalmente Sofia è pronta per il ritorno in pista!
Di seguito, le principali dichiarazioni di Sofia Goggia:
Gli allenamenti in vista della gara: “Sicuramente questa per me è stata la trasferta americana più lunga di tutta la mia carriera ma ovviamente avendo rimosso i mezzi di sintesi il 7 settembre ho dovuto aspettare 40-45 giorni per poter uscire. In Europa ho fatto pochi giorni, giusto per capire un po’ l’adattamento allo scarpone che fortunatamente non ha necessitato di modifica alcuna e quindi ho fatto tre giorni in Senales, tre giorni a Solda e poi abbiamo deciso di volare direttamente qui. Io sinceramente sto bene, il piede è qualcosa a cui non penso. Chiaramente sono arrivata un po’ arrugginita, con il timing non ancora perfetto anzi totalmente totalmente arrugginito. Però abbiamo fatto uno dei primi giorni sciando solo nella parte alta quindi facevamo anche dieci giri molto intensi perché c’è una parte di spinta veramente importante e la quota lo è altrettanto, allenandoci a 3500-3600 metri; si ha un’altitudine diversa rispetto a quella dell’Europa poiché qui ci sono ancora gli alberi, essendo il Colorado molto continentale. E poi, quando la pista da velocità era pronta, abbiamo finalmente iniziato a fare delle belle sessioni sia superfici che di discesa libera e diciamo che la confidenza con la velocità è rimasta. Magari mi aspettavo di avere un po’ più remore e magari un pochino più di paura, magari ad affrontare determinate curve ad alte velocità, magari anche al buio. E invece mi è venuto naturale affrontare gli allenamenti come se ‘nulla fosse successo’. Ma questo è dato anche dal fatto che il mio piede sta veramente bene e non mi ha dato problema alcuno”.
Il ritorno dopo il terribile infortunio: “Riguardo la Coppa del Mondo… Sono stati fatti tre slalom e due giganti. Non abbiamo ancora attaccato con la velocità. Io personalmente in questo momento l’ultima cosa che penso sono gli scenari plausibili, reali e ipotetici che si possono svelare in questa Coppa del Mondo. Torno da un infortunio che è stato emotivamente e fisicamente pesantissimo e io non ho scelto per otto mesi. Ho tante cose a mia a cui pensare senza voler andare a fare dei voli pindarici che nulla mi porterebbero e secondo me la situazione è da delineare, come sempre, più verso gennaio o febbraio. Ma è qualcosa a cui non penso. È da tanto che non sono più in gara, l’ultima gara che ho fatto di discesa libera è stata la gara a Cortina a fine gennaio. Questa è una pista nuova, nuova per tutti. Io ragiono gara per gara e devo già prendere confidenza con le prove, con la gara, con tutto. Ho il mio percorso”.
Sugli infortuni e le operazioni avute nel corso della carriera: “Ho avuto tante operazioni nella mia carriera ma sono sempre state operazioni di crociati, soprattutto ancora in giovane età fino ai 23 anni. Poi ho avuto magari sì operazioni al braccio, alla mano ma sono arti superiori o comunque la distorsione al ginocchio prima di Pechino, dove avevo lesionato tutto pur senza aver rotto nulla. La differenza rispetto agli altri infortuni è stato proprio il fatto di dover per forza stare tanti mesi ferma e la frattura era complicatissima. Tant’è che quando ho fatto la Tac i dottori non sapevano come rimettermi tutti i pezzi insieme e quindi sono dovuta stare 45 giorni senza camminare. E poi mentalmente ho proprio patito tanto perché era una stagione in cui stavo andando bene dove avevo seppur non dominato in discesa avevo comunque fatto circa 75 punti a gara. Avevo sciato forte anche in superG, in gigante, mi stavo ritrovando ed era, diciamo, proprio il periodo della mia rampa di lancio per quelle che sarebbero state ancora nove gare di velocità; quindi è stato molto un infortunio molto pesante mentalmente, fisicamente, emotivamente. Però paradossalmente adesso sono tornata sugli sci, adesso non ho un problema se non ogni tanto sì la caviglia un po’ più dura, ogni tanto alcuni dolorini ma cose totalmente trascurabili. A me paradossalmente, sembra che non sia successo nulla ed è qualcosa a cui non penso nonostante sappia benissimo l’incubo che ho vissuto e la sofferenza che ho avuto nei sette mesi successivi. E come se da quando ho tolto le piastre mi sia quasi riappropriata della ragazza che ero prima”.
Riguardo la sicurezza: “Il nostro è uno sport rischioso. Siamo passati dalla non obbligatorietà del guscio all’obbligo dell’airbag. E ci sono atleti che hanno chiesto di esser esentati da questa regola. Sinceramente penso che debbano mettersi la testa in pace per trovare un accordo”.
Ma prima di pensare alle gare c’è… l’Atalanta: “Domani penso all’Atalanta (che in Champions League affronterà il Real Madrid). L’attaccamento che noi bergamaschi abbiamo per la nostra squadra e il senso di coesione che abbiamo con la nostra terra, e tra la nostra gente, è qualcosa che non sempre si trova altrove”.
di Filippo Messina
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