Intervista a Giuseppe Dentice, responsabile desk MENA, Medio oriente e Nord Africa del CeSI, Centro Studi Internazionali.
“L’accordo sullo sblocco dell’export del grano ucraino rilancia la figura del presidente turco Erdogan, non solo in vista delle elezioni del prossimo anno, ma anche su diversi scacchieri internazionali: dalla Nato al conflitto in Siria. Non solo: allevia la crisi alimentare globale, perché il grano ucraino viene esportato anche in Paesi ad alta instabilità come Libia, Tunisia, Egitto e Libano. Il rischio, altrimenti, sarebbe stato di una situazione esplosiva come quella dello Sri Lanka”, spiega l’esperto.
Intervista a cura di Eleonora Lorusso