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“Le cose devono cambiare”, parla Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo

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Le parole di Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli la notte del 31 agosto 2023 da un ragazzino di 16 anni

Daniela Di Maggio

“Le cose devono cambiare”, parla Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo

Le parole di Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli la notte del 31 agosto 2023 da un ragazzino di 16 anni

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“Le cose devono cambiare”, parla Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo

Le parole di Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, giovane musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli la notte del 31 agosto 2023 da un ragazzino di 16 anni

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Ragazzini in posa con pistole e kalashnikov come consumati boss. Si fanno immortalare armati sui social. Ci sono sei minorenni tra le 16 persone arrestate questa mattina nell’ambito di un’indagine che ha portato Polizia e Carabinieri a fare luce sugli omicidi di due ragazzi a Napoli. Emanuele Tufano, di 15 anni, il 24 ottobre dell’anno scorso, e Emanuele Durante, di 20 anni, il 15 marzo scorso. Entrambi sono stati uccisi, come evidenzia la Procura di Napoli, “con metodo tipicamente camorristico”. I minorenni autori dell’omicidio Tufano avevano già piazzato sui loro profili social le immagini con le armi.

Non è certamente la prima volta che accade, anzi. E’ una deriva che va assolutamente fermata. Come racconta a “La Ragione” Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo. Conosciuto come Giogiò, giovane musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli la notte del 31 agosto 2023 da un ragazzino di 16 anni. Il 24enne intervenne per difendere un amico sottoposto a un’aggressione da un gruppetto di giovani per il parcheggio di un motorino: fu pugnalato alle spalle.

Daniela Di Maggio ha denunciato più volte l’esibizione di armi sulle piattaforme social di minorenni

La mamma del musicista ha denunciato più volte l’esibizione di armi sulle piattaforme social di minorenni. La prova muscolare di uno stile di vita ispirato agli uomini del malaffare. ”Le cose devono cambiare. Quando viene arrestato un minore autore di un reato come un omicidio e che poi finisce in carcere, i suoi profili social devono essere chiusi. Deve disporlo il giudice nel fascicolo. E’ una proposta che ho portato al recente comitato per la sicurezza convocato dal Prefetto di Napoli. Ha riscosso tanto interesse e ci sono partiti che appoggiano questa istanza”.

Il killer di suo figlio deve scontare altri 16 anni di carcere. “E’ una questione di giustizia, penso che il giudice possa disporre una cosa del genere, si tratta di ragazzi che vivono in base all’approvazione sui social. Non voglio vedere in giro il viso del killer di mio figlio sino a quando non termina la pena che deve scontare” ha aggiunto la mamma di Giogiò, che nella stessa sede ha anche proposto l’istituzione di un Garante per le vittime. ”Sottolineo la discriminazione che tuttora esiste tra carnefice e vittime, voglio diventare il presidente del Garante delle vittime in Italia, uno strumento che possa essere utile per un sostegno psicologico, informativo, con fondi stanziati per i parenti delle vittime, molti genitori non sanno neppure a chi appellarsi, non conoscendo i loro diritti”.

di Nicola Sellitti

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