!["Playing Ground" a BASE Milano](/wp-content/themes/yootheme/cache/a7/Evidenza-sito-12-a7a763c6.jpeg)
Le città dei bambini: inaugura “Playing Ground” a BASE Milano
Come sarebbero le città se a progettarle fossero i bambini? Lo scopriamo insieme all’artista Isabella Martin nell’installazione inaugurata a Base Milano
| Cultura
Le città dei bambini: inaugura “Playing Ground” a BASE Milano
Come sarebbero le città se a progettarle fossero i bambini? Lo scopriamo insieme all’artista Isabella Martin nell’installazione inaugurata a Base Milano
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Le città dei bambini: inaugura “Playing Ground” a BASE Milano
Come sarebbero le città se a progettarle fossero i bambini? Lo scopriamo insieme all’artista Isabella Martin nell’installazione inaugurata a Base Milano
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Come sarebbero le città se a progettarle fossero i bambini? Lo scopriamo insieme all’artista Isabella Martin nell’installazione inaugurata a Base Milano
Come sarebbero le città se a progettarle fossero i bambini? È quello che ha provato ad indagare l’artista Isabella Martin, autrice dell’installazione di arte pubblica ‘Playing Ground’ inaugurata questa mattina a BASE Milano.
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
BASE Milano ©Giulia Ficarazzo
“Orologi ovunque”, “molta nebbia e caverne”, “più̀ animali selvatici”: sono solo alcune delle frasi che sventoleranno dalle bandiere e illumineranno gli spazi del centro culturale poli-funzionale BASE in Via Tortona che da questa primavera ha coinvolto le alunne e gli alunni dell’Istituto Comprensivo Moisé Loira in un percorso di residenza e laboratori guidato da Isabella Martin sul significato dell’abitare la città.
L’artista ha raccontato di aver giocato insieme ai bambini “con il terreno sotto i nostri piedi, esplorando cosa la città sarebbe potuta diventare. Le bambine e i bambini hanno prodotto delle vere e proprie opere d’arte che esprimono idee, speranze e paure sul futuro della città”.
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
BASE Milano ©Giulia Ficarazzo
Isabella Martin, inglese, è un’artista visiva che lavora con le persone e i luoghi, esplorando il modo in cui ci adattiamo al mondo e ci mettiamo in relazione con la realtà circostante. Ma se le indagini sul rapporto città-uomo sono diffuse, la relazione attraverso gli occhi di un bambino è troppo poco indagata. Semmai, mediata dall’adulto.
![Isabella Martin](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
Isabella Martin
I risultati sono due opere sorprendenti e nient’affatto banali: ‘Tornatinta’ e ‘Alcune volte c’è il sole altre la luna’.
La prima è una serie di bandiere illustrate che raccontano una Milano diversa in cui gli elementi quotidiano si trasformano e acquisiscono nuovi significati. La molla di un giocattolo da parco giochi, ad esempio, diventa un filo telefonico, i fiori sono edifici, la trama di una panchina diventa una catena montuosa.
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
BASE Milano ©Giulia Ficarazzo
La seconda opera diventa una scritta led i cui colori, il giallo della sabbia della spiaggia e il blu dell’oceano, sono ispirati dalla voglia di mare dei bambini. “Se la città potesse muoversi – ragionano – potremmo avvicinarci ad essa”.
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==)
BASE Milano ©Giulia Ficarazzo
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](https://laragione.eu/wp-content/uploads/2023/06/607bab16-b232-423e-93cd-fed7f803809f-300x200.jpeg)
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](https://laragione.eu/wp-content/uploads/2023/06/2582cce9-b099-4838-9f08-11811409de6d-300x200.jpeg)
![Isabella Martin](https://laragione.eu/wp-content/uploads/2023/06/IsabellaMartin_Portrait-Isabella-Martin-300x200.jpeg)
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](https://laragione.eu/wp-content/uploads/2023/06/f4707639-ba68-49a9-a430-51940803b008-200x300.jpeg)
![BASE Milano ©Giulia Ficarazzo](https://laragione.eu/wp-content/uploads/2023/06/f6b09487-8848-478e-8042-27ff5e7e02f6-200x300.jpeg)
Il progetto Playing Ground è finanziato dalla Fondazione Maurizio Fragiacomo con il supporto della Danish Arts Foundation e il parter tecnico Milano Sign.
di Raffaela Mercurio
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