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Le donne africane di Angèle Etoundi Essamba

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Angèle Etoundi Essamba, fotografa originaria del Camerun, guarda la femminilità nera per darci una versione di originale bellezza e di autorevole carattere

Le donne africane di Angèle Etoundi Essamba

Angèle Etoundi Essamba, fotografa originaria del Camerun, guarda la femminilità nera per darci una versione di originale bellezza e di autorevole carattere

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Le donne africane di Angèle Etoundi Essamba

Angèle Etoundi Essamba, fotografa originaria del Camerun, guarda la femminilità nera per darci una versione di originale bellezza e di autorevole carattere

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Un nuovo modo di guardare la donna africana è indispensabile, perché negli anni le tante e diverse società di quel grande Continente sono molto cambiate. Angèle Etoundi Essamba, fotografa originaria del Camerun, dov’è nata nel 1962, guarda la femminilità nera per darci una versione di originale bellezza e di autorevole carattere che, con colpevole distrazione, abbiamo dimenticato di notare. «Il mio lavoro sfida la stereotipata rappresentazione delle donne di colore, che sono spesso raffigurate come sottomesse, passive, dipendenti ed esotiche» sostiene Angèle, cresciuta in Francia ma laureatasi ad Amsterdam (dove vive) alla Scuola di fotografia e in Storia dell’arte.

I suoi lavori – che nel 2022 sono stati esposti alla Biennale di Venezia, ma anche a quella dell’Avana e di Johannesburg (per non parlare delle pubblicazioni su un’infinità di giornali) – sviluppano una creatività che si avvale dell’associazione di oggetti e di sfondi con particolari del viso, delle mani, della sensualità del corpo, che modella con una maestria assolutamente geniale grazie alla gestione maliziosa delle luci e alla marcia in più della plasticità dei corpi, specialmente se ripresi in bianco e nero. «La donna nera è il cuore della mia espressione artistica. Rimane un’inesauribile fonte di ispirazione» sottolinea la fotografa africana, che infatti basa il suo successo internazionale (le sue immagini fanno anche parte della collezione permanente del Moma di New York) sull’eleganza, così diversa e inaspettata, di ogni composizione.

Il suo obbiettivo principale è però veicolare il messaggio sull’evoluzione e sull’autodeterminazione della donna di colore nella società contemporanea, che vive in prima persona e che vede diffondersi sempre di più. Pochi giorni fa è stata inaugurata nel Museo di Roma in Trastevere (si concluderà il prossimo 6 ottobre) una sua mostra personale – “Determined women” (Donne determinate), con la curatela di Sandro Orlandi Stagi e Massimo Scaringella – che evidenzia il rapporto creativo con la fotografia a colori, declinato nella sorprendente combinazione dei corpi neri con le tinte più vivide: 40 opere realizzate fra il 1985 e il 2022 che comprendono anche i lavori esposti a Venezia.

Fra le precedenti, numerose mostre internazionali una citazione particolare merita quella del 2016 al Musée Théodore Monod di Dakar (curata dal congolese Landry Wilfrid Miampika): per la prima volta un’istituzione governativa africana dedicava a un’artista nera un’esposizione di oltre 200 opere, peraltro su sollecitazione dello stesso presidente della Repubblica del Senegal. Per Angèle Etoundi Essamba si è trattato di un riconoscimento importante («Mi considero molto fortunata e sono grata al presidente Macky Sall per avermi dato questa opportunità») e in quella occasione ha voluto mostrare un altro aspetto della sua fotografia: l’attenzione concentrata sullo sfruttamento del lavoro della donna nelle miniere, nelle fabbriche tessili e negli altri aspetti della produzione occidentale, decentrata in quelle aree del Continente che consentivano una retribuzione minima, per non dire indecente.

Una carrellata molto generosa di immagini di questa artista, che ha prima di tutto il grande merito di far vedere l’Africa con gli occhi di un’africana.

di Roberto Vignoli

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