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Chi è Nikola Tesla, l’ispiratore di Musk: 280 brevetti e mai un Nobel

Se di Musk sappiamo forse anche troppo, poco si conosce del suo ispiratore Nikola Tesla, straordinario scienziato che depositò un totale di 280 brevetti in 26 Paesi ma non riuscì mai a vincere un solo Nobel.

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Chi è Nikola Tesla, l’ispiratore di Musk: 280 brevetti e mai un Nobel

Se di Musk sappiamo forse anche troppo, poco si conosce del suo ispiratore Nikola Tesla, straordinario scienziato che depositò un totale di 280 brevetti in 26 Paesi ma non riuscì mai a vincere un solo Nobel.

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Chi è Nikola Tesla, l’ispiratore di Musk: 280 brevetti e mai un Nobel

Se di Musk sappiamo forse anche troppo, poco si conosce del suo ispiratore Nikola Tesla, straordinario scienziato che depositò un totale di 280 brevetti in 26 Paesi ma non riuscì mai a vincere un solo Nobel.

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Se di Musk sappiamo forse anche troppo, poco si conosce del suo ispiratore Nikola Tesla, straordinario scienziato che depositò un totale di 280 brevetti in 26 Paesi ma non riuscì mai a vincere un solo Nobel.

La visionarietà di Elon Musk ricorda le conquiste del serbo, naturalizzato statunitense, Nikola Tesla (il cui cognome non a caso ha scelto come marchio per la sua azienda). Ma se del primo sappiamo un po’ tutto, chi era invece il secondo?

Nessun film o libro di rilievo racconta la sua vita e lo straordinario impatto che l’energia elettrica, a cui dedicò i suoi studi, ha avuto sulle nostre vite e sull’intera produzione industriale.

Tesla fu tra gli scienziati più famosi, anche nella cultura popolare statunitense, dopo la sua dimostrazione sulla comunicazione senza fili del 1893 e dopo aver vinto insieme a George Westinghouse la “guerra delle correnti” contro il più famoso Edison. I suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni sono state necessarie per portare l’energia elettrica nelle case degli americani. Nell’arco della sua carriera, tra il 1886 e il 1928, depositò un totale di 280 brevetti in 26 Paesi, di cui 109 negli Usa.

Non mancarono contestazioni riguardo alla paternità di alcune di queste invenzioni: la scoperta del campo magnetico rotante fu descritta in una nota presentata il 18 marzo 1888 all’Accademia Reale svedese delle Scienze da Galileo Ferraris, ma Tesla rivendicò la priorità di tale scoperta, che finì nelle aule giudiziarie, dove si stabilì che la titolarità dell’invenzione spettava allo scienziato italiano; nel 1943, pochi mesi dopo la sua morte, una sentenza della Corte suprema americana attribuì invece a Tesla la paternità di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via etere, tramite onde radio, precedentemente attribuiti all’italiano Guglielmo Marconi.

Nel 1887 Tesla costruì il primo motore a induzione a corrente alternata senza attrito, di cui l’anno dopo fece dimostrazione presso l’American Institute of Electrical Engineers, di cui poi divenne vice presidente. Nello stesso anno sviluppò i principi della bobina che porta il suo nome e incominciò a lavorare come consulente di George Westinghouse (che lo conobbe proprio a quella dimostrazione) nei laboratori di Pittsburgh della Westinghouse Electric & Manufacturing Company. Westinghouse ascoltò le sue idee per i sistemi polifase che avrebbero permesso la trasmissione di elettricità a corrente alternata lungo grandi distanze: uno sviluppo che diede a entrambi grande fama internazionale.

Sempre nel 1887 Tesla incominciò a investigare, utilizzando i suoi “tubi a vuoto a singolo nodo”, su quelli che in seguito sarebbero stati chiamati “raggi X”.

Questo straordinario scienziato non riuscì mai a ottenere il Nobel ma i suoi brevetti hanno contribuito a migliorare la qualità della nostra vita. Il 16 maggio 1888 presentò a New York l’innovativo motore a corrente alternata che gli diede la giusta fama in ambito industriale.

Ora proprio quel frangente della sua vita è al centro di un cortometraggio cinematografico che viene distribuito da RaiPlay e che punta a far comprendere quale sia il modello ispiratore di Elon Musk.

di Agostino Curcio

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