Parola d’ordine: relazioni. Alessia Bianchi di ABG PR
ABG PR promette: we create relations – noi creiamo relazioni. Obiettivo raggiunto a pieni voti dal team guidato dalla Chairman & Founder Alessia Bianchi
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Parola d’ordine: relazioni. Alessia Bianchi di ABG PR
ABG PR promette: we create relations – noi creiamo relazioni. Obiettivo raggiunto a pieni voti dal team guidato dalla Chairman & Founder Alessia Bianchi
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ABG PR promette: we create relations – noi creiamo relazioni. Obiettivo raggiunto a pieni voti dal team guidato dalla Chairman & Founder Alessia Bianchi
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ABG PR promette: we create relations – noi creiamo relazioni. Obiettivo raggiunto a pieni voti dal team guidato dalla Chairman & Founder Alessia Bianchi
ABG PR promette: we create relations – noi creiamo relazioni. È proprio l’obiettivo, raggiunto a pieno voti, dall’agenzia di comunicazione e public relations ABG PR con sede a Milano e Como attraverso il lavoro di un team giovane e affiatato, capitanato dalla Chairman & Founder Alessia Bianchi.
Come si è sviluppato il tuo percorso nella comunicazione e qual è la storia di ABG PR?
Il mio percorso è stato inverso al 90% delle persone che, prima lavorano in agenzia e poi passano in azienda, spesso da propri precedenti clienti. Io, invece, ho passato gran parte della mia carriera in azienda ma avevo un sogno: aprire una mia realtà. Fino a quando è arrivata l’occasione giusta e questo sogno si è trasformato in ABG PR, da circa 10 anni nel mondo della comunicazione. Aver lavorato per quasi 15 anni in azienda è stata una grande scuola perché mi ha permesso di stilare un elenco di plus e minus di molte realtà e farmi domande del tipo: “Quali sono le caratteristiche delle agenzie con cui mi sono trovata bene? Quali invece quelle che avevano fatto errori che io non avrei voluto ripetere?” Da queste domande è il nato il modello ABG PR che, come spieghiamo sempre nei nostri media kit, è un’agenzia ma con la struttura di un’azienda.
Il nostro obiettivo non è ‘far cassa’ ma creare progetti ad hoc per ogni cliente, personalizzandoli in base alle esigenze e alle richieste del settore. Il primo grande errore che ho visto commettere nei miei anni in azienda era proprio quello di creare progetti standard, comodi per tutti, privi di personalità. Noi al contrario ci prendiamo più o meno quasi sempre un mese di lavoro, studiando il cliente, parlando con loro e ascoltando le loro esigenze nell’iniziale onboarding. Analizziamo molto il settore, i relativi competitors, il posizionamento, il target. Definito il progetto, passiamo all’azione attraverso attività operative che prevedono anche indicazioni al cliente nella destinazione del budget.
Il nostro lavoro si sviluppa attraverso diverse fasi, avvalendoci di molteplici leve di comunicazione: dalle diverse declinazioni dell’ufficio stampa (corporate, finanziario, di prodotto), digital PR, social media managament e influencer marketing. Con grande orgoglio, posso dire che la nostra agenzia non si avvale di un roaster di influencer propri, un lavoro più complesso ma di gran lunga più efficace perché ogni talent possiede in sé le caratteristiche per lavorare al meglio in uno specifico progetto. Ci piace sempre proporre nuovi talent che non siano scontati.
A tal proposito, può farci un esempio di campagne mirata?
Ricordo un bellissimo progetto per un nostro cliente, una startup che produceva prodotti ad alto contenuto tecnologico per il settore beauty. L’obiettivo era promuovere una crema per il contorno occhi e la nostra scelta non è caduta sull’influencer beauty classica, dalla pelle giovane e fresca, ma donne quasi ‘comuni’ che utilizzano i loro occhi e la vista per avere successo nel loro campo: una pilota di rally, una regista, una fotografa. Lo considero un valore aggiunto e i risultati ci hanno dato ragione.
Un progetto di cui andiamo molto fieri è ABG Lake Como: un DCM ‘Destination Managament Company’, specializzata nell’organizzazione di eventi corporate sul lago di Como. Un territorio che ha visto esplodere in questi anni questo tipo di turismo che, se da un lato è diventato molto importante, dall’altro non offriva un partner specializzato che sapesse comprendere le esigenze dei clienti e tradurle in un evento destinato ai loro stakeholder. Io e tutto lo staff di ABG PR, in questa terra ci siamo nati e la conosciamo benissimo siamo quindi in grado di offrire un servizio di logistica via terra e vi acqua sicuro, location d’eccellenza lontane dalle “rotte” turistiche di massa tutto senza trascurare l’aspetto creativo. Tutto ciò ci ha permesso, negli anni, , di soddisfare le richieste di clienti molto esigenti (ad esempio, nel settore auto di lusso). Da buona comasca quale sono, le cose si dicono e si fanno: è un progetto che ci sta dando e continuerà a dare enormi soddisfazioni.
La più bella? Il passaparola generato dalle aziende stesse che ci confermano quanto il nostro lavoro sia indispensabile e apprezzato. In 12 mesi siamo arrivati a gestire 5 brand “semplicemente” attraverso il referral dei nostri iniziali clienti.
Le sue competenze non sono destinate solo ad ABG PR ma anche nella formazione. Vero?
Si, ci occupiamo anche di formazione. Io personalmente sono un docente dell’Università IULM e dell’Istituto di Alti Studi SSML Carlo Bo, insegnando ufficio stampa, digital PR e organizzazione di eventi.
Nella vostra formazione, un modulo è dedicato alle PR tradizionali e alle digital PR. Un comunicatore oggi in che modo riesce a destreggiarsi tra questi due mondi?
Oggi l’ufficio stampa non può prescindere dall’essere un ufficio stampa digitale. In primis, perché i mezzi, anche i media, sono sempre più digitali. Un esempio è il comunicato stampa: è necessario adattarlo alla destinazione, cartacea o digitale che sia. Il preimpostato non funziona più. La lettura web è veloce, famelica, e il CS deve per questo essere più smart, anche per permettere ai giornalisti di trovare nelle prime 20 righe tutto quello che gli serve per scrivere. Inoltre, sempre più giornalisti sono influencer e sempre più influencer sono anche giornalisti. Una sorta di doppia professionalità con un mix di competenze di cui dobbiamo tener conto.
Quale futuro per l’influencer marketing?
Non esiste una risposta giusta o sbagliata. Noi di ABG PR abbiamo sempre puntato findall’inizio sulla qualità dell’influencer: nei testi, nelle immagini, nei video. Ciò che conta non è ingaggiare i followers ma fidelizzarli. La risposta, quindi, è tutta qui: se c’è qualità c’’è futuro. Il resto è Carosello.
Infine: chi sarà il comunicatore del domani?
Bella domanda! Io ho notato che sono in atto dei grandissimi cambiamenti, anche molto repentini. Servizi che pensavo sarebbero scomparsi, tra gennaio e febbraio 2023 ci sono stati richiesti invece con esclusività dai clienti e non l’avrei mai e poi mai detto. Compito di un’agenzia è di guardare sempre al futuro e di prevedere quali saranno i servizi che vorranno i clienti nel medio e lungo termine. Quello che dico sempre ai miei ragazzi è che il comunicatore deve essere prima di tutto una persona colta, formata, costantemente aggiornata. Con una curiosità costante verso il mondo.
Guardiamo alle nuove tecnologie come l’IA ad esempio. Fino a ieri eravamo in osservazione ma oggi non si parla d’altro! Bisogna sviluppare sempre un pensiero critico e informarsi, formarsi e ancora informarsi per essere pronti ad affrontare il “domani” della comunicazione.
di Raffaela Mercurio
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Tag: comunicatori, Evidenza
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