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Nuova vita alle edicole: la sfida del progetto Quotidiana

Chi dà per finite le edicole, si sbaglia. La dimostrazione arriva da Quotidiana, un progetto che unisce la classica vendita di giornali e riviste alla possibilità di fare la spesa del giorno, e cercare servizi alla persona. Ce ne parla in questa intervista il CEO Edoardo Filippo Scarpellini.

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Nuova vita alle edicole: la sfida del progetto Quotidiana

Chi dà per finite le edicole, si sbaglia. La dimostrazione arriva da Quotidiana, un progetto che unisce la classica vendita di giornali e riviste alla possibilità di fare la spesa del giorno, e cercare servizi alla persona. Ce ne parla in questa intervista il CEO Edoardo Filippo Scarpellini.

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Nuova vita alle edicole: la sfida del progetto Quotidiana

Chi dà per finite le edicole, si sbaglia. La dimostrazione arriva da Quotidiana, un progetto che unisce la classica vendita di giornali e riviste alla possibilità di fare la spesa del giorno, e cercare servizi alla persona. Ce ne parla in questa intervista il CEO Edoardo Filippo Scarpellini.

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Chi dà per finite le edicole, si sbaglia. La dimostrazione arriva da Quotidiana, un progetto che unisce la classica vendita di giornali e riviste alla possibilità di fare la spesa del giorno, e cercare servizi alla persona. Ce ne parla in questa intervista il CEO Edoardo Filippo Scarpellini.

Come è nato il vostro progetto?

“Il progetto Quotidiana prende spunto dalla vincente esperienza parigina di “Lulu dans ma rue” dove le edicole della capitale transalpina sono diventate “solving problems point” e hanno ridato vita ai quartieri ove esse sono presenti. Anche qui a Milano, Quotidiana, a fianco della vendita di giornali e riviste, offre fornitura di servizi alla persona e la possibilità di fare la spesa del giorno. Sin dalla prima edicola aperta in Via Bocconi, abbiamo trovato grande accoglienza e interesse da parte degli abitanti del quartiere i quali hanno colto appieno lo spirito di queste edicole dove poter trovare risposta ai propri bisogni, dalla ricerca di un badante ad altri servizi alla persona”.

Quali risultati sta ottenendo la campagna di crowfunding?

“In tre settimane la campagna di crowdfunding ha raccolto 35 investimenti, raggiungendo il 45% del goal minimo di raccolta. Un risultato importante, che avvicina Quotidiana all’obiettivo che ci si è posti con questa campagna di equity crowdfunding, ovvero consolidare le attività finora portate avanti, acquisire nuove edicole, rafforzare lo staff direzionale, avviare il progetto di punti di ricarica elettrica e sviluppare ulteriormente il software gestionale, con lo scopo finale di ‘esportare’ il format di Quotidiana in altre città italiane, oltre a Milano”.

Qual è il principale motivo che spinge i clienti ad acquistare nei vostri punti vendita (spesa, quotidiani, servizi)? 

“Puntiamo molto sull’aspetto umano. Le nostre edicole sono luoghi che intendono creare nuova socialità nelle aree ove sono presenti. Organizziamo visite culturali, dibattiti. Puntiamo molto sull’aspetto culturale perché crediamo nella cultura diffusa. I clienti che si rivolgono alle edicole Quotidiana sanno di poter trovare di fronte a loro un personale preparato e attento a rispondere alle loro esigenze. Sempre con un sorriso”.

Ad oggi Quotidiana ha acquistato 23 edicole. Quali sono i vostri obiettivi, anche a livello geografico, nel breve e lungo periodo?

“L’obiettivo è la rigenerazione di 40 edicole tra Milano e hinterland e Torino nel periodo 2022-2024 per poi scalare il modello in altre città italiane e all’estero. Abbiamo maturato una particolare expertise che pensiamo poter “esportare” in altri paesi oltre che in altre città metropolitane dello Stivale. Ad oggi Quotidiana ha investito oltre 2 milioni di euro. Un investimento consistente in un settore, quello delle edicole, che molti – sbagliando- davano e danno per prossimo all’estinzione. Noi con il nostro progetto dimostriamo che le edicole possono avere un futuro. Basta solo ripensarle e reinventarle senza far perdere loro il fine per il quale esistono: la vendita di quotidiani e settimanali. E quindi di cultura e informazione”.

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