“Terzo Tempo” è il nome della nuova collana di libri della HarperCollins Italia & Harmony dedicata ai sentimenti delle donne dai sessant’anni in su. Era davvero necessario? Al pubblico l’ardua sentenza.
Non fatevi ingannare dalla rima di una nota canzone di Gigliola Cinquetti: non stiamo parlando del Festival di Sanremo ma dell’amore femminile. Non delle giovani ma di quello delle donne dai sessant’anni in su. Sì perché, come spesso accade in letteratura, nulla è impossibile. Figuriamoci il Terzo tempo.
È questo il nome di una nuova collana di libri, «frutto di un progetto congiunto tra la narrativa italiana di HarperCollins Italia e i periodici di Harmony», che vuole essere «il manifesto di un modo nuovo di vivere l’amore anche quando non si è più giovani».
A dirigerla è la scrittrice Lidia Ravera, autrice di un successo come “Porci con le ali” e l’obbiettivo «è offrire alle donne di ogni età l’opportunità di rispecchiarsi in romanzi dove le protagoniste hanno raggiunto e felicemente superato i compleanni più scomodi: non hanno più vent’anni, e nemmeno trenta o quaranta. Ma, come gli uomini, possono diventare affascinanti, potenti, divertenti, allegre e forti, desiderabili e capaci di desiderare».
L’amore non ha confini (si sa dai tempi della Bibbia dove Sarah partorì a 90 anni) e le ali neppure, ma una perplessità sorge spontanea: davvero c’è bisogno di una letteratura di genere per l’amore e l’eros delle donne mature? A parte le fiabe per bambini, una delle forze immaginifiche e potenti della letteratura è il suo non scandirsi per anagrafe o per sesso.
Per questo crediamo di no ma lasciamo al pubblico l’ardua sentenza.
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