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Communicate the NEW, la realtà di Probeat Agency

“Comunicare il nuovo”: è questa la mission di Probeat Agency, agenzia di comunicazione, leader del settore. Intervista al Founder e Managing Director, Paolo Ruffato
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Communicate the NEW, la realtà di Probeat Agency

“Comunicare il nuovo”: è questa la mission di Probeat Agency, agenzia di comunicazione, leader del settore. Intervista al Founder e Managing Director, Paolo Ruffato
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Communicate the NEW, la realtà di Probeat Agency

“Comunicare il nuovo”: è questa la mission di Probeat Agency, agenzia di comunicazione, leader del settore. Intervista al Founder e Managing Director, Paolo Ruffato
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“Comunicare il nuovo”: è questa la mission di Probeat Agency, agenzia di comunicazione, leader del settore. Intervista al Founder e Managing Director, Paolo Ruffato
Guardare al futuro e farlo in maniera costruttiva, professionale e allo stesso tempo creativa. “Communicate the NEW”: questa la mission di Probeat Agency. Un nuovo modo di comunicare, anzi, “comunicare il nuovo” senza temere il progresso e gli sviluppi della tecnologia. Ne abbiamo parlato con Paolo Ruffato, Founder e Chief of Vision di Probeat Agency. Un’agenzia di comunicazione con un’esperienza ventennale e oggi leader del settore. Tra i loro numerosi clienti, solo per citarne alcuni: Casio, Range Rover, Eastpak, Foot Locker, Havana Club, Jaguar, New Balance.   Paolo, quale obiettivo ti sei posto per far crescere la tua azienda? “Direi che oggi il mio compito è quello di sconfiggere le comfort zone, di cambiare e di evolvere l’agenzia. Originalità e creatività nei progetti sono, secondo me, dei fattori fondamentali, insieme ad una formazione costante. Ho già fatto una piccola rivoluzione in Probeat imponendo l’abolizione del desktop, ovvero nessun file sulla scrivania, puro cloud computing per poter accedere a tutti i nostri dati e materiali con una sola password ovunque e facilmente”. Quali sono le chiavi del tuo successo? “Innovazione organizzativa e formazione permanente. Per esempio, ho da poco effettuato un training ai miei account per utilizzare a pieno le potenzialità enormi di Google Workspace. Nella suite esistono tool che la maggior parte degli utenti non conosce e non sfrutta, perdendo di fatto l’opportunità di lavorare meglio e in modo più produttivo”. Cosa non deve mai mancare nella tua routine lavorativa? “Un’ora di studio ogni mattina. Questo è uno dei miei OKR (Objectives and Key Results). Una tecnica di obiettivi inventata da Intel e che è anche alla base del business model di Google. Un altro dei miei OKR è implementare una cultura del cambiamento e applicare le migliori tecniche del mercato, in termini di strumenti e di metodologie”. Che ruolo svolgerà l’intelligenza artificiale nel campo della comunicazione? È un “male” come molti dicono? “L’intelligenza artificiale non sostituisce le persone, le aiuta a lavorare meglio e più velocemente. Se vogliamo fare un’analisi sociologica rispetto al mondo della comunicazione, le agenzie si troveranno ad aver bisogno di molte meno persone ma di livello molto alto, quasi solo Senior. L’intelligenza artificiale renderà meno significativo il livello executive, ovvero automatizzerà task come fare analisi o estrapolazione dei dati. Poi starà al Senior analizzarli e dargli un’impronta umana, scegliendo sulla base non di criteri numerici o matematici o algoritmici, ma sulla base dell’identità del brand”.  Oggi qual è la difficoltà maggiore nel mondo del lavoro? “Trovare persone dalla mentalità aperta. Spesso quando si è Senior si entra in un mindset per cui le cose si fanno in un determinato modo, non è facile poi far capire che le cose si possono fare in modo diverso, sempre al passo con le nuove richieste del mercato globale. Così ho cominciato a non assumere più sulla base di criteri di preparazione, ma sull’entusiasmo e il mindset. La tecnica la insegniamo noi”. Qualche giorno fa avete organizzato il primo Probeat Training Day, di cosa si tratta? “È una giornata di formazione. Il primo evento è stato sull’evoluzione dei social media, web3, blockchain e NFT, completamente dedicato ai nostri clienti. Puntiamo tantissimo anche alla loro formazione, in modo che abbiano le nostre stesse competenze, così da essere tutti allineati nei progetti”.  In cosa si differenzia la vostra agenzia? “La definizione di ufficio stampa è ormai obsoleta, comunicare solo con i media non è più sufficiente. Cosa cerca un brand oggi? Cerca un’agenzia che trovi il modo di amplificare la sua visibilità. Noi uniamo le digital PR all’influencer marketing al press office tradizionale e non solo. Siamo sempre alla caccia del nuovo e allo stesso tempo siamo dei radar per i nostri stessi clienti. Siamo a tutti gli effetti una Brand Amplification Agency”. Di Claudia Burgio

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