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Le Ragioni di un anno

Un anno per scrivere senza alzare la voce, per riflettere sui fatti, per non nasconderci dietro i paraventi dell’ipocrisia e del politicamente corretto. Siamo elettrizzati dall’idea di raccontare le sfide che ci attendono in questo nuovo anno. Da vivere, come sempre, con voi al centro.
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Le Ragioni di un anno

Un anno per scrivere senza alzare la voce, per riflettere sui fatti, per non nasconderci dietro i paraventi dell’ipocrisia e del politicamente corretto. Siamo elettrizzati dall’idea di raccontare le sfide che ci attendono in questo nuovo anno. Da vivere, come sempre, con voi al centro.
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Le Ragioni di un anno

Un anno per scrivere senza alzare la voce, per riflettere sui fatti, per non nasconderci dietro i paraventi dell’ipocrisia e del politicamente corretto. Siamo elettrizzati dall’idea di raccontare le sfide che ci attendono in questo nuovo anno. Da vivere, come sempre, con voi al centro.
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Un anno per scrivere senza alzare la voce, per riflettere sui fatti, per non nasconderci dietro i paraventi dell’ipocrisia e del politicamente corretto. Siamo elettrizzati dall’idea di raccontare le sfide che ci attendono in questo nuovo anno. Da vivere, come sempre, con voi al centro.
Un anno de “La Ragione”, un anno senza aver mai pensato – neppure per un istante – di aver ragione. In ogni numero dato alle stampe (quale frase deliziosamente vintage per chi come noi ama il fruscio della carta!), in ogni articolo o approfondimento pubblicato nell’app e nel sito abbiamo cercato di invitare il lettore a riflettere, a prendersi qualche secondo in più per non escludere altri punti di vista. In un anno de “La Ragione” abbiamo evitato le strade di moda e ci siamo tenuti lontani dalla caciara. Si può scrivere senza alzare la voce. Un anno, solo il primo, trascorso a cercare di costruire uno spazio (anche fisico, arriveranno presto gli eventi in presenza de “La Ragione”) dove accogliere persone e idee. Abbiamo opinioni e convinzioni e non le nascondiamo dietro i paraventi del politicamente corretto o dell’ipocrisia un po’ furbacchiona. Proprio perché non ne facciamo certo mistero ed esponiamo le nostre idee con chiarezza, ci piace leggere e ascoltare ciò che è lontano da noi. È l’unico modo che conosciamo per favorire un dibattito maturo e consapevole. Degno di una comunità che in questi dodici mesi ha saputo dare risposte straordinarie. Siamo orgogliosi dell’Italia che ha realizzato una delle più efficaci campagne vaccinali al mondo, che nel 2021 ha messo a segno una poderosa (e sorprendente) ripresa economica e oggi mostra una gran voglia di tornare a vivere, ad accogliere milioni di turisti nel Paese più bello del mondo. Siamo orgogliosi di averlo difeso ogni giorno del nostro lavoro e non abbiamo intenzione di spostarci di un passo dall’idea che siamo e resteremo una grande nazione. L’Italia che cresce saprà ascoltare anche le verità scomode e accetterà – come ha sempre fatto – la sfida della più alta competizione. Nel nostro destino ci sono la bellezza, l’eleganza, lo stile, la qualità dei pensieri, del lavoro e della vita: è così che abbiamo costruito una storia senza uguali. Con la passione per ciò che il Paese ha rappresentato nel mondo abbiamo voluto creare un’impresa editoriale diversa, in cui l’analisi dell’attualità non prescinda mai dal contesto socioeconomico e culturale intorno a noi. Per provare a dare ai nostri lettori un’idea di Italia nel mondo diversa dalla narrazione non di rado deprimente degli ultimi vent’anni. Nei dodici mesi di vita de “La Ragione” abbiamo provato a dar spazio anche a ciò che potrebbe apparire ‘leggero’, comunque meno importante se non addirittura secondario. La nostra sfida è proprio quella di cercare e generare valore in tutti gli aspetti delle giornate in vostra compagnia. Siamo elettrizzati, ora, dall’idea di raccontare le sfide che ci attendono in questo nuovo anno. In un mondo sconvolto dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina, dal ritorno di antichi fantasmi come l’inflazione e da domande completamente nuove, dettate da un quadro geopolitico mutato in profondità. Con l’atteggiamento di chi non ha la verità in tasca, solo un’idea di Paese e di noi. Per chi ha scelto questa professione complessa e affascinante, descrivere sogni e aspirazioni ma anche le umanissime paure delle persone è la responsabilità più grande. Raccontiamo ogni giorno una grande storia, di cui i protagonisti restate voi. Di Fulvio Giuliani

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