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Edita, una fiera per l’editoria

Con la nostra partecipazione ad Edita – fiera per l’editoria, abbiamo avuto modo di toccare con mano opportunità e minacce di un settore che continua, nonostante tutto, a richiamare attenzione. Soprattutto quella dei giovani.

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Edita, una fiera per l’editoria

Con la nostra partecipazione ad Edita – fiera per l’editoria, abbiamo avuto modo di toccare con mano opportunità e minacce di un settore che continua, nonostante tutto, a richiamare attenzione. Soprattutto quella dei giovani.

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Edita, una fiera per l’editoria

Con la nostra partecipazione ad Edita – fiera per l’editoria, abbiamo avuto modo di toccare con mano opportunità e minacce di un settore che continua, nonostante tutto, a richiamare attenzione. Soprattutto quella dei giovani.

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Con la nostra partecipazione ad Edita – fiera per l’editoria, abbiamo avuto modo di toccare con mano opportunità e minacce di un settore che continua, nonostante tutto, a richiamare attenzione. Soprattutto quella dei giovani.

L’editoria in Italia è forse il settore con il maggior numero di luci ed ombre, critiche ed elogi; un sistema che si compone di innumerevoli tasselli senza riuscire mai ad arrivare al completamento del puzzle. C’è chi sostiene che stia lentamente morendo e chi, invece, continua a portare avanti l’idea che questo settore sia oggi e resterà per lungo tempo il cardine accentratore su cui si basa la nostra cultura. La partecipazione de La Ragione lo scorso weekend ad Edita- Fiera per l’editoria ha senza dubbio messo a tacere le profonde e negative convinzioni di alcuni che l’editoria non interessi a nessuno, men che meno ai giovani. Dalle parole dei suoi organizzatori, Edoardo Mezza e Annalisa Panesi (della Panesi Edizioni), appare chiaro che l’obiettivo era mettere insieme i pezzi: “Abbiamo pensato a qualcosa di alternativo alle solite fiere del libro, mettendo insieme vari soggetti che compongono la filiera editoriale: l’autore in primis, gli editori, i curatori editoriali e correttori di bozze ma anche traduttori e distributori. È una filiera ampissima che non trova il giusto spazio nelle fiere dedicate.”. Edita ha costruito sé stessa partendo quindi dalle fondamenta dell’intero settore, chiaro sin dal nome “Fiera per l’editoria” e non dell’editoria: una sorta di omaggio, se vogliamo. L’editoria è stata fortemente penalizzata in questi ultimi anni a causa dell’emergenza sanitaria ed economica – continuano quelli di Edita – volevamo dare un aiuto concreto soprattutto a quelle case editrici di media-piccola portata e far conoscere i loro progetti, fornendo spazi a costi contenuti.”. Nella splendida location di Cascina Cuccagna (Milano) più di 40 espositori hanno avuto modo di far conoscere le proprie idee e di confrontarle con quelle degli altri, in uno scambio culturale continuo che da sempre rappresenta la linfa di questo settore. Il dato più confortante è di sicuro la massiccia presenza dei giovani, siano essi imprenditori del mercato che visitatori della fiera; tutto questo contemporaneamente all’uscita dei dati dell’indagine AIE della lettura nell’area metropolitana di Milano. La ricerca, condotta su un campione di mille intervistati nel mese di ottobre, ha proclamato Milano regina indiscussa della lettura in Italia. Milano ha più lettori della media italiana: 64% contro il 56% senza alcuna distinzione d’età; qui si legge tantissimo, sia cartaceo che digitale, e si frequentano assiduamente le librerie fisiche. I giovani trainano il settore con l’88% dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni che si dichiarano lettori assidui e l’87% nella fascia 18-24 anni. Cambia anche un paradigma che per molto tempo ha segnato i dati editoriali e cioè un’alta concentrazione di lettori soprattutto nelle periferie: c’è chi accusa, infatti, che i dati sulla lettura siano comunque da analizzare tenendo presente che le grandi città offrono più possibilità di acquisto di libri vista la capillare presenza di librerie, sia dei grandi gruppi editoriali sia indipendenti: il 69% degli esercizi è collocato nei centri città, il 19% nelle aree semiperiferiche, il 12% nelle periferie.  Edita è stata per noi l’occasione di conoscere i lettori ed ascoltare le loro esigenze: uno scambio proficuo e necessario per rispondere ai dilemmi del presente con proposte concrete per il futuro.

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