“La storia di Flea”, la fiaba e la ricerca del sé
“La storia di Flea” sarà presentato al Teatro Franco Parenti durante Bookcity il 15 novembre alle 18.00 tra musica, teatro e parole
| Editoria
“La storia di Flea”, la fiaba e la ricerca del sé
“La storia di Flea” sarà presentato al Teatro Franco Parenti durante Bookcity il 15 novembre alle 18.00 tra musica, teatro e parole
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“La storia di Flea”, la fiaba e la ricerca del sé
“La storia di Flea” sarà presentato al Teatro Franco Parenti durante Bookcity il 15 novembre alle 18.00 tra musica, teatro e parole
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“La storia di Flea” sarà presentato al Teatro Franco Parenti durante Bookcity il 15 novembre alle 18.00 tra musica, teatro e parole
In un mondo sempre più concentrato sull’agire e ciò che è fuori di sé, è merce rara trovare spunti che aiutino ad andare a fondo dentro di sé, alla ricerca di ciò che si è, in relazione a ciò che si è stato. Un tempo ad adempiere a questa funzione erano preposte alcune forme d’arte, tra cui la scrittura e in particolare modo la fiaba. “La storia di Flea” di Eugenio Squeri è un libro che s’inserisce in questo filone ma in maniera a dir poco peculiare. Due racconti, uno dentro l’altro e paralleli. Due personaggi, uniti da un destino simile e separati dal tempo e dallo spazio. Randalf e Flea. Un ragazzino e un folletto. Il primo ha perso i genitori e si ritrova costretto ad affrontare il mondo con i suoi occhi, il secondo, per affrontare il mondo con i suoi occhi, abbandona volontariamente la sua comunità di amici e fratelli. La Storia di Flea può essere letta come pura e semplice narrazione fantastica o come metafora. Nella ricerca del vero sé, che segna anche se con percorsi diversi le vite di entrambi i protagonisti, la linea di partenza obbligata è quella di guardare in faccia alla realtà in prima persona. E c’è un termine che calza perfettamente per descrivere questo viaggio: sorprendente. “La storia di Flea” è un libro che ti prende in contropiede, ti rassicura con le sue atmosfere, il suo filo narrativo, e la grande capacità di Eugenio di “far vedere” ciò che accade, per poi travolgerti emotivamente. Mentre ti trovi per forza a voler continuare a leggere per sapere che ne sarà dei personaggi che hai incontrato e imparato a conoscere, dove la storia stia andando, in realtà stai facendo un viaggio a ritroso su di te, sulle scelte fatte, sulle domande senza risposta. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Eugenio qualche giorno prima della presentazione che si terrà nella cornice di Bookcity il 15 novembre dalle ore 18.00 al Teatro Franco Parenti di Milano.
“È nato tutto da un sogno avuto a 16 anni” – ci ha raccontato Eugenio quando gli abbiamo chiesto da dove fosse giunta l’ispirazione per questo racconto – “A volte mi succede di avere delle sensazioni che non so bene definire e le ritrovo nel lato onirico. Da lì e dalle immagini che ne erano nate, una volta avuto il primo computer, avevo messo giù la prima stesura, molto densa, che aveva in sé il nucleo del racconto. Poi sfruttando ogni critica che mi è stata fatta e studiando come rendere il testo più fruibile a chi lo leggesse e ho ripreso in mano quella prima stesura lavorandoci a più riprese”.
Una storia che scavando abbiamo scoperto avere della forti tinte autobiografiche: “Tutto il libro è totalmente autobiografico. Non c’è nulla di veramente inventato. Ogni aspetto ha preso ispirazione da qualcosa di vissuto, da me o da qualcuno ho conosciuto. Ogni personaggio è un aspetto di me, è un modo di fare o essere che ho incontrato in me stesso”. Per quanto riguarda la presentazione del 15 novembre Squeri ha le idee chiare: “Vorrei dare vita ad un incontro colloquiale, informale e non qualcosa di simile ad una lezione universitaria con una cantilena. Non è quello che vorrei. Perché la storia di Flea, per quanto parli di contenuti anche di un certo livello e prestandosi a più letture, deve rimanere un qualcosa di reale e concreto. Non concettuale. Perchè quando parliamo del sé, del noi, parliamo di te e di me come ci sentiamo. Non va spostato altrove”. Un incontro che sarà moderato da Michela Casartelli, in dialogo con Eugenio, arricchito dalle letture tratte dal libro per mezzo della voce dell’attore Sergio Leone e dalla musica del cantautore MaLaVoglia, che per l’occasione ha scritto una canzone originale ispirandosi al racconto. “Quando Eugenio e Michela mi hanno contattato” – ci ha raccontato quest’ultimo – “Ero molto curioso di leggere il libro, e mi ha subito preso. Perché a mio modo sto anch’io effettuando un viaggio dentro di me e mi sono ritrovato nella storia raccontata. Ho immaginato di ricreare, a livello melodico, qualcosa che potesse ricreare questo viaggio, partendo dal deserto che si trova nella prima parte del racconto. Da qui è nata “La via dei mercanti”“. di Federico ArduiniLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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