L’improbabile (e istruttiva) coppia Marina Berlusconi-Repubblica
Domenica, nel pieno dei commenti e delle reazioni alle ultime, burrascose giornate sul piano internazionale, non sono riuscito a evitare un sorriso osservando l’enfasi dello “strillo“ con cui la Repubblica ha accompagnato l’intervista concessa da Marina Berlusconi a Il Foglio
L’improbabile (e istruttiva) coppia Marina Berlusconi-Repubblica
Domenica, nel pieno dei commenti e delle reazioni alle ultime, burrascose giornate sul piano internazionale, non sono riuscito a evitare un sorriso osservando l’enfasi dello “strillo“ con cui la Repubblica ha accompagnato l’intervista concessa da Marina Berlusconi a Il Foglio
L’improbabile (e istruttiva) coppia Marina Berlusconi-Repubblica
Domenica, nel pieno dei commenti e delle reazioni alle ultime, burrascose giornate sul piano internazionale, non sono riuscito a evitare un sorriso osservando l’enfasi dello “strillo“ con cui la Repubblica ha accompagnato l’intervista concessa da Marina Berlusconi a Il Foglio
Domenica, nel pieno dei commenti e delle reazioni alle ultime, burrascose giornate sul piano internazionale, non sono riuscito a evitare un sorriso osservando l’enfasi dello “strillo“ con cui la Repubblica ha accompagnato l’intervista concessa da Marina Berlusconi a Il Foglio
Domenica, nel pieno dei commenti e delle reazioni alle ultime, burrascose giornate sul piano internazionale, non sono riuscito a evitare un sorriso osservando l’enfasi dello “strillo“ con cui la Repubblica ha accompagnato l’intervista concessa da Marina Berlusconi a Il Foglio.
Un entusiasmo palese, una sottolineatura enfatica di diversi passaggi su Trump pericolo per l’Occidente come lo intendiamo da 80 anni, i social, la dittatura degli algoritmi e delle big tech… manco stesse parlando il nuovo faro del progressismo in Italia.
La Repubblica e la primogenita di Silvio Berlusconi, una coppia che apparentemente più improbabile non potrebbe essere, dopo decenni passati dal quotidiano “liberal“ per eccellenza del nostro Paese a impallinare il padre di Marina. E non è neppure la prima volta, considerato l’entusiasmo con cui non si è mancato di sottolineare in passato le prese di posizione “irrituali“ della N.1 della Mondadori. In particolar modo su temi legati alla sfera dei diritti.
Questa è una volta diversa, però: il più grande e importante giornale di riferimento dell’area d’opposizione in Italia che non trattiene il sincero entusiasmo per la figlia del grande avversario, dell’uomo indicato in innumerevoli occasioni come il corruttore della democrazia e un pericolo.
Sì, detto che ho trovato totalmente condivisibile e piacevolmente razionale l’approccio di Marina Berlusconi, ho sorriso pensando a quanto le cose possano cambiare e quanto convenga sempre coltivare l’arte del dubbio.
di Fulvio Giuliani
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Tag: giornalismo
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