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Catwoman

Vestiti verdi e tute di pelle, le due vite di Catwoman

Catwoman è il primo criminale che appare in “Batman”. Con le virgolette, perché stiamo parlando dell’albo a fumetti eponimo dell’eroe apparso per la prima volta nel 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”

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Vestiti verdi e tute di pelle, le due vite di Catwoman

Catwoman è il primo criminale che appare in “Batman”. Con le virgolette, perché stiamo parlando dell’albo a fumetti eponimo dell’eroe apparso per la prima volta nel 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”

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Vestiti verdi e tute di pelle, le due vite di Catwoman

Catwoman è il primo criminale che appare in “Batman”. Con le virgolette, perché stiamo parlando dell’albo a fumetti eponimo dell’eroe apparso per la prima volta nel 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”

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Catwoman è il primo criminale che appare in “Batman”. Con le virgolette, perché stiamo parlando dell’albo a fumetti eponimo dell’eroe apparso per la prima volta nel 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”

Catwoman è il primo criminale che appare in “Batman”. Con le virgolette, perché stiamo parlando dell’albo a fumetti eponimo dell’eroe apparso per la prima volta nel 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”. Il successo dell’Uomo Pipistrello è tale che già l’anno successivo si guadagna una sua testata ed è appunto uno scontro con la ladra Selina Kyle a inaugurare la nuova avventura editoriale, ma con un aspetto e un nome diversi da quelli attuali. Nella sua prima apparizione è semplicemente la Gatta (The Cat) e indossa un lungo vestito verde al posto del suo celebre body di pelle, visto che si sta fingendo un’anziana. Il furto non prevede alcuna acrobazia o scasso, bensì l’inganno e la manipolazione. Quando l’Uomo Pipistrello la smaschera è anche l’occasione per disegnarlo intento a recuperare la refurtiva nascosta in una fasciatura alla caviglia, che permette di ammirare la lunga gamba nuda della Kyle.

Un nemico inusuale per Batman, inserito sia per attrarre il pubblico femminile ma soprattutto per interessare l’occhio maschile. Bob Kane, co-creatore del supereroe e amante del cinema, vuole infatti aggiungere un personaggio ispirato alle dive filmiche più conturbanti del suo periodo quali Hedy Lamarr e Jean Harlow, ma ci mette anche un pizzico di famiglia usando come modella fotografica una cugina di cui si era innamorato senza essere corrisposto. Un vero e proprio avatar di tensionelibidinosa, con cui l’analogia felina calza a pennello. Sia Kane che Bill Finger, l’altro co-creatore di Cavaliere Oscuro nonché di Catwoman, credono poi che il gatto si possa configurare come una sorta di antitesi per il pipistrello.

Se Joker è la nemesi di Batman perché è colorato e dissacrante tanto quanto l’eroe di Gotham è scuro e serioso, Catwoman nasce per batterlo sul suo stesso campo. Entrambi adorano la notte ma, se il pipistrello vive in una caverna e incute timore col suo aspetto, la gatta è padrona dei tetti della città e nessuno le rifiuta una ciotola di latte pur di accarezzare il suo pelo lucido. La Gatta – nella sua forma iniziale di femme fatale – compare in tutti i primi tre numeri consecutivi, dimostrando quanto anche i suoi creatori ne fossero infatuati.

Selina sviluppa dunque subito un rapporto ambivalente con Batman come nemica/amante e alcuni anni dopo gli autori rivelano che si tratta di una ex hostess che aveva perso la memoria reinventandosi ladra, ma è una origin story che viene rinnegata dalla stessa Catwoman negli anni Ottanta. Un’ulteriore manipolazione per uscire dal giro. Anzi, per rientrare. Il Comics Code, un istituto di autoregolamentazione dei fumetti nato in risposta all’isterismo anti-comics fomentato dalla pubblicazione del saggio “La seduzione degli innocenti” dello psichiatra germano-statunitense Fredric Wertham, aveva infatti causato il ridimensionamento del personaggio per ovvi motivi: era letteralmente una seduttrice, per quanto Batman non fosse un innocente.

Questo stigma la rende un personaggio usato occasionalmente e senza cura, trasformata talvolta persino in un’assassina. Nel 1987 lo sceneggiatore Alan Brennert e il disegnatore Joe Staton rendono dunque fittizia la storia della hostess amnesica, supportando il reset del personaggio che Frank Miller (testi) e David Mazzucchelli (disegni) avevano già iniziato nel loro “Batman: Year One”. Catwoman diventa così una ex prostituta dominatrice, aggiornando il lato oscuro e violento della sua carica sensuale, mentre la scelta di diventare una ladra è invece dettata dalla sua volontà di salvare l’amica minorenne Holly Robinson dalla ‘professione’. Un codice morale pragmatico ma comunque ambiguo, che accentua le sue caratteristiche di anti-eroina e la rende a oggi uno dei personaggi più amati del pantheon dell’Uomo Pipistrello.

di Camillo Bosco

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