La settimana della moda milanese, barbuto in gonnella e calzino
| Moda
La settimana della moda milanese offre un inusuale spaccato di umanità. Persino una città abituata al ‘diverso’ non rimane indifferente davanti a tanta eccentricità ed esuberanza

La settimana della moda milanese, barbuto in gonnella e calzino
La settimana della moda milanese offre un inusuale spaccato di umanità. Persino una città abituata al ‘diverso’ non rimane indifferente davanti a tanta eccentricità ed esuberanza
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La settimana della moda milanese, barbuto in gonnella e calzino
La settimana della moda milanese offre un inusuale spaccato di umanità. Persino una città abituata al ‘diverso’ non rimane indifferente davanti a tanta eccentricità ed esuberanza
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AUTORE: Ilaria Cuzzolin
La settimana della moda milanese offre un inusuale spaccato di umanità. Persino una città internazionale abituata al ‘diverso’ non rimane indifferente davanti a tanta eccentricità ed esuberanza. In questi giorni val sempre la pena farsi un giro nel quadrilatero, se non altro per rifarsi gli occhi. O una bella risata, a seconda dei casi. Un ragazzo ci sfreccia davanti in zona Tortona, dove si erge il quartier generale di Armani. Ha una lunga barba ben curata, sotto indossa una gonna e pensiamo che poteva almeno farsi la ceretta. «È l’ultima moda» ci assicurano, anche se a onor del vero sono anni che gli stilisti ci propongono uomini in gonnella sulle passerelle. Ora che però sono scesi in strada, noi che siamo più in là con l’età non possiamo negare di sentirci un po’ straniti. Si può ancora dire?
Il traffico è in tilt, la movida ancora più rumorosa del solito, un monolocale con AirBnb in zona strategica costa fino a 500 euro al giorno. Ma guai a parlare di soldi, fa volgare. L’importante è esserci e farsi notare. Sono i ‘sacrifici’ necessari se aspiri a diventare una fashion blogger e la tua musa indiscussa è la ‘divina’ Chiara Ferragni. Che poi anche lei, ai suoi inizi, sarà stata dietro alle transenne a curiosare, arraffando gadget e imbucandosi ai catering. Nulla di male. Soltanto che allora quelle come lei erano una manciata, mentre ora i fashion blogger sono un piccolo esercito che non puoi non vedere. Li segui o te ne freghi, proprio come la moda.
di Ilaria Cuzzolin
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- Tag: Evidenza, moda italiana
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