app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Salone del Mobile e Fuorisalone. Disegnare l’Italia più bella

Il Salone del Mobile e Fuorisalone a Milano. La straordinarietà di questa eccellenza del nostro Paese, che è ovunque intorno a noi, senza neppure andarsela a cercare. È così ed è un valore inestimabile, unico al mondo.
|

Salone del Mobile e Fuorisalone. Disegnare l’Italia più bella

Il Salone del Mobile e Fuorisalone a Milano. La straordinarietà di questa eccellenza del nostro Paese, che è ovunque intorno a noi, senza neppure andarsela a cercare. È così ed è un valore inestimabile, unico al mondo.
|

Salone del Mobile e Fuorisalone. Disegnare l’Italia più bella

Il Salone del Mobile e Fuorisalone a Milano. La straordinarietà di questa eccellenza del nostro Paese, che è ovunque intorno a noi, senza neppure andarsela a cercare. È così ed è un valore inestimabile, unico al mondo.
|
|
Il Salone del Mobile e Fuorisalone a Milano. La straordinarietà di questa eccellenza del nostro Paese, che è ovunque intorno a noi, senza neppure andarsela a cercare. È così ed è un valore inestimabile, unico al mondo.
Se deciderete di visitare (è un consiglio) il nuovo Adi, il Design Museum di Milano in zona cimitero monumentale, vi regalerete un viaggio sensoriale in quella che è stata ed è la nostra vita di tutti i giorni. Dalle sedie ai tavoli e alle lampade delle nostre case, dalle automobili che ci hanno scorrazzato e in cui siamo letteralmente cresciuti ai telefoni che ci hanno accompagnato dall’era analogica a quella digitale (passando anche per luoghi a cui non abbiamo mai prestato particolare attenzione, come le stazioni di una metropolitana): basteranno pochi minuti per captare il valore del design nella vita degli italiani. La straordinarietà di questa eccellenza del nostro Paese, che è ovunque intorno a noi, senza neppure andarsela a cercare. È così ed è un valore inestimabile, unico al mondo. Perché negli anni del boom economico questo Paese non si “accontentò” di diventare una potenza industriale e una società ricca. Grazie a un’incredibile combinazione di cervelli e talenti, scelse di (ri)percorrere le strade del bello. Una caratteristica irrinunciabile dell’Italia dalla notte dei tempi e che la magnifica generazione dei nostri padri ebbe la capacità di aggiornare alla contemporaneità. La settimana del design di Milano è l’eredità di tutto questo, la versione Terzo millennio di una naturale ossessione per la nostra specificità. Solo da noi, a Milano in particolare, la Fiera del Mobile poteva trasformarsi nel manifesto della way of life all’italiana, in una gigantesca kermesse a cielo aperto in cui per una volta gonfiare il petto e sentirsi di un’altra categoria. In una parola, leader. Solo da noi una fiera poteva generare un fuori-fiera (il famosissimo Fuorisalone) ormai importante quanto lo stesso iconico appuntamento con il meglio dell’arredo e del design tricolore. Non tutto è straordinario, tantomeno coerente con la storia del design e la nostra eredità, ma tutto si incastona in un’idea di Italia. La casa del bello, dell’eccellenza e della capacità di saper fare. Di una manualità artigiana elevata ad arte che sarebbe semplicemente un delitto disperdere, per incapacità nella formazione ma anche nella narrazione. Il Salone del Mobile e il Fuorisalone offrono la straordinaria opportunità di raccontare ai nostri ragazzi che il bello può essere in tutte le cose e tutti possono goderne. Chiunque può imparare, con spirito di sacrificio e dedizione, lavori che sono meraviglia applicata. Bisogna sempre ricordare l’importanza del mercato del lusso per i brand italiani, ma altrettanto che il bello non è sinonimo di lusso. Anzi, quest’ultimo ne può essere la volgare antitesi. Il ritorno di Salone e Fuorisalone non deve essere solo un’occasione per un ciclo di happy hour, deve essere la settimana in cui tutto il Paese sappia riprendere coscienza di un pezzo di sé. Senza negare il ruolo specifico di Milano, la città che progettò l’Italia della modernità anche attraverso la Fiera campionaria: quella Milano non aveva gli smartphone, non era ancora una capitale mondiale della moda e dello stile e aveva molti meno soldi di oggi, ma disponeva di cervello e anima da vendere. Gli stessi che vediamo far capolino nei mille angoli del Fuorisalone. Respiriamo quest’aria e poniamoci solo grandi obiettivi. È il nostro destino.   Di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Addio a Iris Apfel, icona della moda e del design

02 Marzo 2024
È morta all’età di 102 anni Iris Apfel, vera e propria icona della moda mondiale e del design. “…

La settimana della moda milanese, barbuto in gonnella e calzino

22 Settembre 2023
La settimana della moda milanese offre un inusuale spaccato di umanità. Persino una città abituat…

Non comprare un’ottima camicia perché “made in Romania”

27 Luglio 2023
Un problema che si fanno più le aziende, che non si accorgono come  i consumatori siano ormai pro…

Bambine sessuate come dive

21 Giugno 2023
Al via l’edizione di Pitti bimbo: nulla di male nella moda dei bimbi se si lasciasse loro la libe…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI