Italia: tanti bambini poveri e malnutriti, non denutriti
I dati allarmanti di Save the Children: in Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in condizione di povertà alimentare
Italia: tanti bambini poveri e malnutriti, non denutriti
I dati allarmanti di Save the Children: in Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in condizione di povertà alimentare
Italia: tanti bambini poveri e malnutriti, non denutriti
I dati allarmanti di Save the Children: in Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in condizione di povertà alimentare
I dati allarmanti di Save the Children: in Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in condizione di povertà alimentare
Il dato è terrificante: in Italia 200mila bambini tra 0 e 5 anni vivono in condizione di povertà alimentare; essi rappresentano l’8,5% del totale e oltre la metà di loro risiede al Sud e nelle isole, dove la percentuale sale fino al 12,9% (al Centro 6,7%, al Nord 6,1%). A rivelare questo quadro sono i dati inediti – relativi al 2023 – della XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Un due tre…stella. I primi anni di vita”, pubblicata ieri da Save the Children. Ma se non si vuole rimanerne terrificati, bisogna cercare di capire questi numeri. Innanzitutto, cosa si intende per povertà alimentare? È quella dei piccoli che vivono in famiglie che non riescono a garantire loro almeno un pasto proteico ogni due giorni. Si parla erroneamente di “denutrizione” quando si dovrebbe ragionare di “malnutrizione”.
I ‘cibi spazzatura’, ad esempio, costano poco e sono alla portata di tutti: in Italia ci sono tanti bambini poveri e malnutriti, non denutriti. Oggi una persona considerata ‘povera’ è comunque benestante rispetto a decenni passati. Basti pensare alla ‘fettina’ mangiata la domenica negli anni Sessanta: un vero privilegio. In confronto a oggi, la popolazione di quegli anni era tutta in stato di povertà alimentare. Ciò non vuol dire che ora la situazione sia idilliaca. Ma bisogna riflettere sulla condizione in cui versa il nostro Paese per poi sì, fare in modo che la vita dei più piccoli (e di tutti noi) sia migliore… e più ‘appetibile’.
Di Filippo Messina
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