Quanti guai se torna il morbillo
Quanti guai se torna il morbillo
Quanti guai se torna il morbillo
Fra le tante conseguenze nefaste lasciate dal Covid (con le sue guerre di religione vax o non vax), c’è di sicuro una propensione a vaccinarsi inversamente proporzionale al crescere di un potenziale pericolo per la salute. Mettici la scoperta di una variante che sembra sfuggire ai test diagnostici, l’aumento delle probabilità di importare virus da zone del mondo dove questi circolano senza problemi e anche l’avvicinarsi della stagione dell’anno in cui si tocca sempre il picco stagionale. Il risultato sarà che molto probabilmente ci toccherà presto fare i conti con la recrudescenza di una patologia che pensavamo fosse ormai domata: il morbillo. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha fatto sapere che nel Continente i casi della più aggressiva e contagiosa fra le malattie esantematiche sono aumentati in modo brusco e preoccupante: nel 2023 ne sono stati segnalati 2.361, quest’anno sono già 7 i decessi soltanto a gennaio. Fra i Paesi che stanno vivendo questo ritorno di fiamma ci siamo anche noi: dall’inizio del 2024 nell’area che comprende la città metropolitana di Milano e le zone circostanti sono stati individuati già 5 pazienti.
La soluzione esiste, è efficace e del tutto innocua: si chiama vaccinazione. Riduce i costi sociali, fa respirare il Servizio sanitario nazionale ed evita sofferenze, complicanze molto serie (anche negli adulti) e inutili perdite di vite umane. Non tenerne conto è quanto di più ottuso si possa fare.
di Valentino MaimoneLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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Tag: salute
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