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Vaccini

Oltre il Covid: l’effetto dei vaccini

I vaccini contro Sars-CoV-2, solo nel primo anno della pandemia, hanno prevenuto 14,4 milioni di decessi in tutto il mondo

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Oltre il Covid: l’effetto dei vaccini

I vaccini contro Sars-CoV-2, solo nel primo anno della pandemia, hanno prevenuto 14,4 milioni di decessi in tutto il mondo

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Oltre il Covid: l’effetto dei vaccini

I vaccini contro Sars-CoV-2, solo nel primo anno della pandemia, hanno prevenuto 14,4 milioni di decessi in tutto il mondo

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I vaccini contro Sars-CoV-2, solo nel primo anno della pandemia, hanno prevenuto 14,4 milioni di decessi in tutto il mondo

Diversi studi hanno evidenziato un aumento d’incidenza di malattie cardiache dopo la pandemia Covid-19. La sindrome Sars-Cov2 sembra infatti essere correlata a patologie cardiovascolari quali infarto miocardico, ictus cerebri, trombosi, embolie polmonari et cetera. Ad oggi l’ipotesi più accreditata è che il danno miocardico non sia dovuto a un’azione diretta del virus, ma all’infiammazione generalizzata scatenata dalla Sars-Cov2 che porta a un maggior rischio di trombosi arteriose e venose. C’è poi una variante che compare quando l’infezione rimane persistente e/o latente per incapacità dell’organismo di sconfiggere il virus. Questa situazione viene denominata long Covid. In questo caso l’incidenza di patologie cardiovascolari raddoppia e la causa fisiopatologica sembra sia l’innesco di una risposta autoimmune sull’infiammazione preesistente. A questi risultati sono giunti i ricercatori dell’Istituto clinico Humanitas, la cui ricerca è stata pubblicata nel 2023 sulla rivista “Circulation”.

Ma non solo, anche le vaccinazioni anti Covid sono state messe sotto accusa come ulteriore concausa per problematiche cardiovascolari. Diversi studi pubblicati da ottobre 2023 a febbraio 2024 sulle riviste “BMJ” e “American College of Cardiology” hanno infatti confermato un lieve aumento del rischio di miocardite e pericardite a un paio di settimane dalla somministrazione dei vaccini mRNA (Pfizer e Moderna); l’incidenza è stata di 4,8 casi per milione di dosi. Un aumento di casi di trombosi venose ed embolie polmonari è stato invece messo in relazione con i vaccini a vettore adenovirale (AstraZeneca e Johnson & Johnson). Anche in questo caso gli eventi avversi avvengono a breve distanza dall’inoculazione e la loro incidenza è talmente bassa che i benefici superano i rischi. La vaccinazione contro Sars-CoV-2, solo nel primo anno della pandemia, ha prevenuto 14,4 milioni di decessi in tutto il mondo.

A confermare l’importanza delle vaccinazioni anti Covid sono però i risultati di uno studio realizzato dalle Università di Cambridge, Bristol ed Edimburgo, pubblicati due settimane fa sulla rivista “Nature Communications”. Queste non sono solo rilevanti nella prevenzione della patologia polmonare, ma anche sulle patologie cardiovascolari Covid correlate.

L’incidenza di trombosi arteriose – come infarti e ictus – ma anche di trombosi venose profonde e quindi di embolie polmonari si è ridotta del 10% a 3-6 mesi dalla prima vaccinazione, sia adenovirale che a mRNA. Dopo la seconda dose l’incidenza è risultata ancora più bassa: fino al 27%.

I ricercatori hanno anche analizzato il rischio cardiovascolare dei vaccini anti Covid di cui abbiamo accennato in precedenza. I dati confermano che nelle prime settimane post vaccinazione c’è stato un minimo aumento di varie patologie cardiache e trombotiche, ma che poi nei mesi successivi la vaccinazione anti Covid è risultata protettiva per tutti gli eventi cardiovascolari. Questi risultati eclatanti sono garantiti dall’ampia casistica studiata: la ricerca ha coinvolto infatti 46 milioni di adulti inglesi tra l’8 dicembre 2020 e il 23 gennaio 2022.

In sintesi, i risultati indicano che durante i primi due anni della campagna vaccinale l’incidenza di eventi cardiovascolari avversi è risultata più bassa nelle persone vaccinate rispetto alle persone non vaccinate, indipendentemente dal fatto che ci siano stati o meno i sintomi della malattia respiratoria o sistemica.

Tutto questo porta però a chiarire anche un altro aspetto. Le malattie cardiovascolari sono direttamente proporzionali all’intensità di un’infiammazione perché questa porta a un aumento di incidenza di trombi sia arteriosi che venosi. Questa infiammazione può avere genesi virale e quindi l’utilizzo delle vaccinazioni è determinante perché impediscono di insorgere non solo alla malattia virus-indotta, ma anche a tutte le altre patologie ad essa correlata.

di Massimiliano Fanni Canelles

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